.
Tempo di Carnevale, il periodo più pazzerello dell’anno è arrivato. Ma come nasce questa bella festa? Il
Carnevale ha origini greco romane, quando i Romani festeggiavano i Saturnali della Roma antica e i greci le feste dionisiache del periodo classico. Durante queste festività era consentito lasciarsi andare e
mascherarsi.
La parola Carnevale deriva dal latino antico “semel in anno licet insanire”, una volta l’anno è lecito
impazzire, cosa che facciamo anche noi ogni anno a febbraio. L’Italia vanta dei bellissimi Carnevali rinomati in tutto il mondo. Quello di Venezia è il più antico e nasce nel 1094 per volontà dell’allora Doge. Da allora ogni anno nel capoluogo veneto si assiste ad una bellissima sfilata di costumi antichi. Ad aprire la festa c’è il volo della Colombina, dagli anni duemila sostituita con un’artista che fa la sua discesa su una corda in piazza San Marco. Ogni anno è pieno di turisti da tutto il mondo.
Il Carnevale di Viareggio è più recente, ha compiuto 150 anni nel 2023, ed è più bizzarro. Enormi carri di
cartapesta sfilano sui viali a mare con figuranti che danzano, mentre i personaggi dei carri, politici o potenti del momento guardano con sfida i partecipanti alla sfilata che fra coriandoli, stelle filanti e lustrini ballano e cantano vestiti in maschera. Il Carnevale di Viareggio è sempre un assaggio di primavera anticipata dove si intravede la spiaggia e il mare e si corre all’estate. Il carnevale di Putignano in Puglia ha origine nel 1394.
Dalla prima metà del novecento la maestranza artigianale del paese fa il suo ingresso nel Carnevale. Dagli anni cinquanta carri allegorici di cartapesta sfilano mostrando il lavoro creativo degli artisti. Ogni anno sempre più ricco di ospiti famosi.
Il Carnevale di Venezia assieme a quello di Viareggio e di Putignano colora l’Italia e dà prova dell’arte e della creatività degli artisti italiani, richiamando turisti da tutto il mondo. Si potrebbe timidamente sostenere che esiste un turismo da Carnevale che anche se per un periodo limitato, contribuisce al PIL dell’Italia.
C’è anche una gastronomia del Carnevale con dolci tipici da gustare in tutta Italia e qui ci viene una gran
voglia di cedere alle calorie. Per la maggior parte si tratta di dolci fritti: Le chiacchiere prodotte in tutta
Italia ma chiamate diversamente, cenci in Toscana, sfrappole in Emilia, bugie in Liguria, crostoli in Friuli, le frappe a Roma. In Alto Adige a Carnevale si possono gustare le frittelle di mele, Apfelkiechl, la pignolata in Sicilia.
A Firenze si usa mangiare a Carnevale la “Schiacciata alla fiorentina”, dolce soffice, semplice, che si può
liberamente farcire con panna o crema chantilly. Il dolce è un vanto per la città che vi imprime un giglio con polvere di cacao, a simboleggiare la città.
Che abbiano inizio le danze!
per BookAvenue, Francesca Lombardi
altri articoli dell’autore