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Se il mercato dell’editoria è in crisi, l’editoria dell’infanzia tiene molto bene. I dati emergono dal Bologna Children’s Book Fair che si è svolto dal 31 marzo al 3 aprile e che come ogni anno ha visto molta partecipazione, circa 33 mila visitatori professionali nonostante 55 euro di biglietto. Il paese ospite d’onore quest’anno è stata l’Estonia che si affaccia sul Mar Baltico, che vanta un mercato vivace e dinamico capace di offrire una qualità elevata di contenuti che spaziano tra vari generi.
Hanno compiuto sessant’anni i Bologna Ragazzi Awards, i premi istituiti per dare risalto ai libri illustrati più belli e innovativi a livello internazionale. Da qui l’importanza della lettura fin da piccoli e le molte iniziative che sono nate un po’ in tutta Italia. In Toscana è forte il progetto Nati per leggere che promuove la lettura già nei nidi. Ci sono anche dei volontari che vengono formati per portare le letture sia nelle scuole che nelle biblioteche e nelle piazze di città durante l’intero anno.
Il dato che emerge fortemente da questa edizione del Bologna Children’s Book Fair è che il 99% della popolazione nella fascia d’età fra 0-14 anni ha letto almeno un libro nell’ultimo anno. La maggiore colpa di tutto questo è l’uso smodato di smartphone e tablet che distraggono dalla lettura e dove si può accedere a tutto più facilmente anziché andare in libreria. Si tratta di lettori perlopiù occasionali e poco appassionati. I dati attestano che un bambino/bambina, un ragazzo/ragazza su quattro legge più di sei libri a stampa l’anno. Il 70% della popolazione 0-14 legge fino a sei libri a stampa l’anno mentre il 4% non legge affatto. Emerge che si dedica più tempo a navigare su smartphone e tablet anziché leggere libri, pare che il tempo settimanale che la popolazione in fascia d’età 0-14 dedica alla lettura sia di un’ora e 55 minuti.
Sono gli adulti che hanno avvicinato sempre più i piccoli alla lettura; molte iniziative come ioleggoperché o LAB-NIDI hanno avviato la lettura in fascia d’età 0-5 anni, e il mercato editoriale per quella fascia d’età è particolarmente florido. Man mano che si arriva alle fasce d’età più alte l’interesse diminuisce anche se il mercato offre molta scelta in fatto di libri. Nel 2024 la popolazione nella fascia d’età 0-14 ha speso circa 276,8 milioni d’euro, più che altro fumetti per bambini e ragazzi. Ciò nonostante il 70 % della popolazione dei lettori occasionali rende il mercato dell’infanzia positivo a fronte di un calo in generale.
Va tenuto conto anche dell’accesso alla cultura che è legato alle differenze di reddito e alla disparità dei territori. Ci sono città più attive e con più soldi a disposizione per promuovere iniziative culturali. I libri per bambini sono acquistati principalmente dagli adulti che però considerano questi libri “roba da bambini” e quindi forse non spingono più di tanto sulla lettura.
Per ciò che mi riguarda, io trovo che la lettura per l’infanzia dai 6 anni abbia molto da offrire, c’è tanta scelta e gli adulti possono fare la differenza. Non è facile catturare l’attenzione dei più piccoli con la lettura, io leggo qualche pagina cercando di usare un tono e una voce diversa a seconda dei personaggi per incuriosire i bambini e appassionarli. Sono convinta che molto si possa fare e che debba venire dai noi, quelli grandi.
Per BookAvenue, Francesca Lombardi