Tempo di lettura: 4 minuti

“Ma ricordatevi sempre di come eravate da bambini,

in cosa speravate, e non fate nulla che uccida le vostre speranze di bambino,

perchè sono le più vive.”

Ale aveva dentro una vita, che batteva potente ritmi di speranza incontro al futuro.

Ora tutto è finito, come finita è la vita del suo più caro amico Lele, ucciso da un incidente.

Non era così che sarebbe dovuta andare, avevano sogni da realizzare, ridotti in quella polvere cosmica, che ora come una nebbia, rende opaca la vita di Ale.

Lui, Ale, stava per iniziare a studiare le stelle e il cielo, e Lele avrebbe finalmente cercato la sua via dell’artista nelle foto, lì dove riusciva a mettere tutta la bellezza del mondo.

Ma ora che Lele se n’è andato, nulla ha più senso. Nemmeno i buchi nella coperta notturna del cielo, quelli di cui da ragazzini gli raccontava Lisa, la sua amica d’estate. Così le vedeva lei, le stelle, buchi di luce che i gesti di bene degli esseri umani aprivano nello scuro della notte.

E nonostante genitori ed amici cerchino di tirare Ale fuori dalla sua disperazione, che come una massa vischiosa ha avvilupato il suo cuore, lui sprofonda sempre di più in un nulla apatico che lo conduce ad incontrare una banda di teppisti, i cui gesti violenti sembrano essere gli unici in grado di scuoterlo.

Fino a quando una sera di vuoto come le altre Ale si ritrova piegato dal dolore dei ricordi di infanzia. Sarà la voce della sua maestra, gli odori della scuola, quei momenti magici di quando era bambino a riportarlo alla vita. E Ale finalmente inizia a piangere, un dolore intenso lo attraversa, e questa volta le lacrime non sono più solo per la perdita del suo amico, ma per se stesso, per la vita a cui ha tentato di sfuggire, per la paura che gli intrappolato il cuore e bloccato i sogni.

Una vita da uomo ora l’aspetta, nella quale dovrà contemplare insieme il dolore e la felicità, la passione e la tristezza, senza mai smettere di sperare.

Un racconto breve questo, ma di grande intensità, scritto con un’intima capacità introspettiva, ricco di suggestioni emotive e di una visione di speranza, che sa varcare la soglia del dolore nella misura in cui continuiamo ad alimentare e credere nei sogni che rendono migliore il mondo.

Il libro è parte della nuova collana, La scuola che non c’è, come vorremmo che fosse, che la casa editrice Sonda ha dedicato proprio al mondo scolastico e soprattutto ai suoi numerosi abitanti, insegnanti e bambini. Offrono infatti spunti di riflessioni alle domande sulla scuola, alcuni tra i migliori insegnanti scrittori, tra i quali Cristina Petit.

 

L’autrice

Cristina Petit, insegna da molti anni nella scuola primaria, esperienza che ha cominciato a riversare in un blog, http://blog.libero.it/maestrapiccola/, per dare eternità, come lei stessa afferma, a quei momenti così preziosi della sua vita con i bambini. Dal blog è poi nato un libro, Maestrapiccola, pubblicato da Il Castoro, e da qui altri lavori, sempre dedicati ai bambini, in uno stile delicato e profondo, e con un linguaggio poetico che sa esprimere una grande capacità di immedesimazione.

 

Informazioni tecniche

Titolo: Un buco nel cielo

Autore: Cristina Petit

Editore: Sonda

Codice: EAN 978-88-7106-676-9

Formato: 16,5×11

Pagine: 61

Prezzo indicativo: € 6,50 cartaceo

Età di Lettura: (11)

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