Questi risultati sono in netta controtendenza rispetto a quelli rilevati negli altri Paesi europei: oltre che in Italia, infatti anche in Francia, Regno Unito, Spagna e Paesi Bassi il 2015 si è chiuso con un segno positivo per i mercati del libro. Non solo in Europa però si sono registrati aumenti. Negli Stati Uniti e in Canada per esempio si sono avuti incrementi delle vendite, pari rispettivamente al 2,8% e all’1%.
Se si osservano i dati dei tre Paesi suddivisi per categoria, emergono alcune differenze, seppure quasi sempre caratterizzate da segni negativi. Per quanto riguarda il mercato tedesco infatti, tutte le categorie hanno subito una diminuzione di vendite nel 2015, fatta eccezione per la saggistica che ha registrato un +1,6% rispetto al 2014. Le vendite del settore della saggistica avevano registrato un segno positivo anche nel 2014, pari però al 5,4%.
In Austria si sono avuti segni positivi, oltre che per la saggistica, con un +3,3% anche per le guide turistiche (+4,7%) e per i testi specialistici tecnico-scientifici (+3,6%). Profondo rosso invece per la Svizzera, dove tutte le categorie hanno registrato diminuzioni di vendite rispetto al 2014: la saggistica per esempio, positiva per gli altri due Paesi, ha subito un calo dell’8,6%. La Schweizer Buchhändler und Verleger-Verband, l’Associazione degli editori e dei librai svizzeri, ha evidenziato, come una delle possibili cause dei risultati negativi del mercato elvetico, la decisione dell’anno scorso della Banca nazionale svizzera di sganciare il franco dall’euro, con la rimozione della soglia del tasso di cambio tra le due valute, che ha portato a un apprezzamento del franco sulle principali valute estere.
il resto dell'articolo, a cura di A.Lolli per Il giornale della libreria, corroborato con alcuni grafici esplicativi lo trovate al seguente link
la redazione di BookAvenue