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Siamo nel 1945 la guerra è finita e la vita riprende anche con l’inizio dell’anno scolastico e la maestra Gilla si chiede come farà ad insegnare: non è solo per lo stato delle aule, dove apppena qualche giorno prima ci bivaccavano i soldati tedeschi. Non è neppure per la poca cancelleria a disposizione, cartine e libri neppure a parlarne… Gilla pensa alle bambine a cui dovrà insegnare e preparare per l’esame della 5 elementare. Creature con l’infanzia spezzata, anime intrise di paura a cui dovrà insegnare non solo l’algebra e la geografia, ma soprattutto dovrà insegnare a tornare a vivere.
Ma il primo giorno di scuola, un banco rimane vuoto: verrà occupato da Francesca, una bambina che viene dall’orfanotrofio poco lontano dalla scuola, e si rifiuta di parlare.
Gilla prende a cuore quella bambina, e tenta in ogni modo di sciogliere il nodo che tiene la sua anima prigioniera e di scoprire la sua storia.
Tutti noi abbiamo incontrato nel corso della nostra vita una persona che ci ha cambiato la vita, o perlomeno ci ha insegnato ad imboccare la strada giusta quando la vita ci ha obbligato ad una sosta forzata. E a quello stop, mentre osserviamo una serie di cartelli stradali che ci indicano mille direzioni diverse ci ritroviamo ad osservarli confusi ed indecisi sul da farsi.
Anche io ho raccolto il mio quadrifoglio in mezzo al prato su cui stavo seduta in attesa di prendere la decisione giusta e la lettura di questa tenerissima storia della Romagnolo mi ha fatto schiudere corolle di ricordi, fiori preziosi che hanno il profumo e la bellezza di tante persone cruciali in tanti momenti della mia vita proprio come Gilla lo è stata per Francesca e immagino che anche voi abbiate trovato i vostri quadrifogli disseminati nella vostra vita, ma il punto è un altro.
Specchiarmi in Aggiustare l’universo mi ha rimandato un’immagine rovesciata, esattamente come uno specchio: e se fossimo noi, oggi, ad essere quella persona per qualcuno che incrocia la nostra strada?Proprio come Gilla cerca di aggiustare un modellino del nostro sistema solare e mentre tenta di rimettere a posto ogni singolo pianeta riflette sulla lezione che farà alle bambine, ho pensato che anche noi siamo un sistema interdipendente, dove massa, posizione e caratteristiche si influenzano a vicenda, creando un meraviglioso equilibrio che qui, sulla Terra, ha creato la vita.
Noi lasciamo sempre qualcosa a tutte le persone che incontriamo: un gesto, una parola, un’emozione che andra’ a comporre, che lo vogliamo oppure no la vita, i pensieri, le scelte, i ricordi di quella persona.
Siamo noi a scegliere cosa, ma soprattutto sta a noi non far del male a quella persona, perche’ l’anima ha tante qualita’, ma non il senso dell’umorismo.
Marina Andruccioli
Il libro

Raffaella Romagnolo,
Aggiustare l’universo,
pp372 ed.2023
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