Fare trekking o semplicemente camminare sui sentieri di montagna in sicurezza è la prima e più importante regola cui attenersi. Nel breve racconto di Michele Genchi troverete alcuni alcuni consigli pratici per prepararsi e affrontare l’imprevisto.
Questa Rubrica: Tutto cominicia con un passo. In questa sezione raccontiamo la nostra scoperta del mondo e quella dei nostri lettori. qui troverete storie di confine e di chi li varca, consigli di viaggio e storie di libri di pellegrini, viaggiatori e navigatori. Ci piace pensare che vi riconoscete tra questi. Raccontateci i vostri cammini!
restiamo in ascolto a: storie@bookavenue.it scrivete!
Terre
La difficile arte di riempire uno zaino
Ho percorso cinque volte il Cammino di Santiago per altrettante vie e non smetterò finché le gambe e il fiato me lo permetteranno, la via Francigena (un bel pezzo ma non tutta), la via degli Dei, la Traversata, Trans in gergo, del Lagorai, il Cammino di Francesco, e svariate altre “passeggiate” della durata di un week-end o di qualche giorno dalle Alpi agli Appennini sul Sentiero Italia.
Wanderlust. Una storia di piedi
Sono certo vi sia capitato chiedervi al termine di una giornata terribile con le gambe doloranti e i piedi a pezzi, come è accaduto di infilarvi in una terribile maratona tra uffici, servizi, cose da fare e comprare senza sosta fino all’ora del rientro. Come diavolo avete fatto a sopravvivere ai chilometri percorsi quando avreste più comodamente potuto prendere l’auto e stancarvi di meno.
A volte, invece, accade il contrario. Capita, cioè, che vi chiediate cosa state combinando al chiuso dell’auto bloccati nel traffico e perché, ancora, diavolo non siete usciti a piedi magari utilizzando la metropolitana e profittarne per fare due passi.
Un paese di nome Montaillou nell’anno 1325
Ricordate la quarta di copertina scritta da Baricco per Prateria di Least Heat-Moon?
Evidenziava come lo scrittore statunitense fosse riuscito a scrivere 700 pagine sulla Chase County, “una porzione di semi-nulla”.
Ebbene, anni fa Emmanuel Le Roy Ladurie è riuscito a scrivere un libro altrettanto ponderoso su Montaillou, un paesino abbarbicato sui Pirenei nel quale non c’era nemmeno il semaforo (lampeggiante) della contea di Chase; per non parlare delle pompe di benzina, inutili poiché non c’erano auto a scorrazzare per il paese.
Non c’erano auto perché il villaggio viene ritratto all’inizio del milletrecento, pochi anni dopo la crociata contro gli albigesi; e questo era un territorio in cui l’eterodossia catara era riuscita a sopravvivere. Il libro, un classico della microstoria, fu edito a metà anni settanta; ora Il Saggiatore lo ha giustamente ripubblicato.
Voglio volare sulla montagna!
La nostra amica Silvia Belcastro ha assistito all’incontro-intervista con il già premiato allo Strega Giovani (e fors’anche prossimamente a quello maggiore) Paolo Cognetti e Mauro Corona, troppo grande per aver ancora bisogno di un cenno biografico. Il vino, diciamolo, ha accompagnato le parole – in specie – di quest’ultimo che, proprio per questo, finisce con l’essere amato. Il racconto della presentazione che segue è molto bello e a tratti divertente ma per poterselo gustare dalla prima all’ultima parola ha bisogno di una decina di minuti, forse qualcuno meno. Staccate la spina e buona lettura! (ndr)
H.D. Thoreau. Il cammino dell’uomo
Thoreau ha detto con grande anticipo le cose che oggi leggiamo sui libri di Serge Latouche in fatto di descrescita. La semplicità collettiva è fondata sull’idea che una “vita semplice” con risorse e consumo di energia ridotte, è una valida alternativa alla cultura del consumo.
L’idea, aggiungo, è che la vita “semplice” migliora non solo la nostra vita, ma la vita dei nostri contemporanei – a patto che anch’essi aderiscano a questo modello – e degli altri che verranno dopo di noi. Per non parlare di come questo codice comportamentale contribuisca a salvaguardare il nostro pianeta dalla catastrofe ambientale verso cui stiamo… marciando tutti con grande entusiasmo.
Il cuore scomparso della Mitteleuropa
Con questo articolo Davide Zotto comincia la sua collaborazione con BookAvenue…a sua insaputa.
Dalla redazione un caloroso benvenuto.
Non cercate sullo scaffale della libreria la guida Lonely della Galizia, perché non la troverete. Non chiedete nemmeno al solerte commesso. Sarebbe inutile; forse vi risponderebbe che quella guida non la stampano più. Perché la Galizia è stata inghiottita dalla storia; come è stato inghiottito l’impero Austroungarico di cui era la regione più orientale, come sono stati inghiottiti gli shtetl ebraici che la punteggiavano.>>
La comparsa
Alle quattro del mattino il cellulare riprende vita. Anche se è una sveglia dimenticata dal giorno prima, Noga non interrompe la malinconica suoneria, inserita dall’amico flautista che non voleva essere dimenticato durante questo suo lungo soggiorno in Israele. Quando finalmente ricade il silenzio, Noga non si raggomitola nel plaid a quadri dei suoi, genitori per riprendere il sonno interrotto ma, manovrando con delicatezza le leve del letto elettrico, solleva la testa osservare, ancora distesa, il cielo pallido di Gerusalemme, alla ricerca del pianeta al quale deve il proprio nome.
…
Noga suona l’arpa nell’orchestra sinfonica di Amsterdam ed è divorziata perché si rifiuta di avere figli.
Torna a Gerusalemme, nella casa dove è nata, per un periodo di tre mesi, perché la madre si trova in una casa di riposo di Tel Aviv.
Le canzoni dell’aglio
Chiamano questo posto Tiantang, cioè Paradiso, ma è tutto una specie di scherzo e allora i contadini si arrabbiano di brutto, prendono d’assalto la sede del distretto, entrano di forza negli uffici, lanciano dalla finestra i vasi di fiori e danno fuoco ai documenti, alle tende, ai mobili. Sono esasperati e non ce la fanno più a sopportare l’arroganza del Partito che li obbliga a coltivare solo aglio e non riesce a trovare nessuna soluzione per uscire da una crisi che sembra non finire mai.
Tutto è macchiato, spezzato, frantumato… Tanto il popolo è stupido, e deve rimanere stupido e povero, in modo che la stupidità possa garantirlo il potere.