Mostra: 667 - 675 di 1.784 RISULTATI

La scomparsa di Giorgio Faletti

Giorgio Faletti è morto oggi a Torino all’età di 63 anni. Era malato da tempo. Lo scrittore, attore, cabarettista, cantante ma anche pittore e compositore, era nato ad Asti il 25 novembre 1950. Era ricoverato all’Ospedale Molinette e da qualche tempo aveva annullato tutti gli impegni perché non stava bene.

Pellegrini e viaggiatori alla ricerca di sè

C’è ancora chi pensa che viaggiare per piacere sia una cosa semplice. Basta avere un po’ di tempo, un po’ di soldi e un paio di buoni indirizzi. Ma stiamo cominciando a capire che, come la maggior parte delle attività, viaggiare è in realtà un’arte, che trae vantaggio dalla riflessione e dalla pratica sistematica. Non nasciamo sapendo come si fa, e senza esperienza cadiamo nelle trappole più ovvie. In quasi tutti i paesi ricchi del mondo, si viaggia in massa solo da mezzo secolo o poco più. Quindi c’è poco da stupirsi se solo oggi stiamo imparando a metterci in viaggio con una saggezza e un’attenzione che i nostri genitori non avevano.

La via uruguagia alla felicità

La via uruguagia alla felicità
di Frank Iodice

Da qualche tempo un piccolo Paese latinoamericano incastrato tra l’Argentina e il Brasile è al centro dell’attenzione mediatica internazionale. L’Uruguay misura circa tre volte la Svizzera, conta poco più di tre milioni di abitanti, dei quali un milione e mezzo a Montevideo, la capitale. Le ragioni della sua notorietà sono riconducibili alla figura anticonformista del Presidente della Repubblica, José Mujica, responsabile di progetti innovativi a favore delle famiglie prive di reddito; oppure per le leggi di approvazione dell’aborto e del matrimonio gay; o, ancora, per la recente regolarizzazione dell’uso e del commercio della marijuana. >>

L’universo meccanico

“… Un forestiero, se per caso avesse visto scomparire nel palazzo di sir Thomas Gresham una sfilza di uomini impazienti che chiacchieravano animatamente, avrebbe avuto tutte le ragioni di restare perplesso. Chi erano quei gentiluomini con parrucca incipriata, calzoni al ginocchio e fazzoletto di lino intorno al collo? Non era ancora l’ora dei concerti e delle feste e quello non era certamente un luogo adatto a una gara di pugilato o a un combattimento con un toro …”

Il capitalismo è morto. Viva il capitalismo

Questo libro aspira a costituire un contributo critico a quella che un giorno potrà essere la nuova etica del capitalismo contemporaneo. Esso quindi intende riportare al centro della riflessione gli ideali politici e morali per costruire una società con maggiore eguaglianza. È un racconto che mostra con chiarezza, attraverso le tappe che hanno condotto alla crisi, una vera e propria mutazione del capitalismo. La crisi in cui sono immersi i Paesi occidentali nasce infatti dalla rottura di un compromesso storico tra capitalismo e democrazia.>>

Henry James. Giro di vite

E’ inizio estate e i quotidiani mi consegnano immagini scioccanti. Da un lato vedo l’orrore iracheno e l’avanzata di un’ideologia politica e religiosa estrema, dall’altro la cronaca nostrana di un irreprensibile marito-figlio modello che stermina moglie e bambini per recuperare una fantomatica libertà. Mister Hyde è tra noi e fortunatamente è in questi giorni che sto rileggendo Giro di vite di Henry James.

L’ho letto per la prima volta nel giugno 2003, a Venezia. Ricordo le circostanze: ero sprofondata in una poltrona accanto a una finestra che dava sui Frari e non riuscivo a staccare gli occhi dalla pagina nonostante il caldo opprimente. Undici anni dopo lo riprendo in mano – un’altra volta all’inizio dell’estate – e si fa strada in me la speranza di provare ancora quell’emozione che mi ha portato a scrivere una miriade di minuscole note a margine.

Il grande sertao, la leggenda dei cangaçeiros e l’ultimo combattente

di Riccardo Jannello

Nel grande sertao la lotta ai privilegi – troppi – dei latifondisti è stata affidata per decenni a degli uomini leggendari, i cangaçeiros, banditi che scorrazzavano per l’ampia regione del Nordest, arida per lunghi mesi nell’anno e poi improvvisamente ricca di piogge che spesso rovinano i raccolti miracolosamente messi insieme dalla popolazione. Ma che verso la mata atlantica si trasforma in una delle zone più importanti al mondo per la coltivazione del cacao e del caffè.