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L’inverno erotico delle italiane.

Il merito, se così si può dire, di avere sdoganato il porno-soft in Italia è della Mondadori, che con la sua trilogia 50 sfumature di grigio, nero e rosso ha venduto – da giugno 2012 a oggi – 2 milioni e 800 mila copie in un mercato in crisi. Un risultato incredibile.

È ancora la Mondadori a riprovarci per scaldare l’inverno dei lettori. Dal 20 novembre in libreria troveremo infatti The Crossfire Trilogy di Sylvia Day.
Ma la Newton Compton, editore che ha fatto del romanzo dedicato alle donne uno dei suoi cavalli di battaglia, non poteva mancare all’appello.

Digitale: toccasana o veleno?

Digitalis purpurea L. Pianta erbacea della famiglia delle Scrophulariaceae. Le foglie di questa pianta contengono alcuni glicosidi farmacologicamente attivi che hanno potenti effetti sul cuore. Sono principalmente indicati nella terapia dell’insufficienza cardiaca; tuttavia le stesse sostanze,
se assunte in dosi eccessive, possono causare blocchi cardiaci, talora letali.

La crisi del buon libro

Gli addetti ai lavori se lo sussurravano tra loro: «Il Cento è sempre più basso». Il concetto non è difficile da capire. Prendiamo la classifica dei libri più venduti, assegniamo il massimo valore percentuale al best seller del momento e tutti gli altri si assesteranno di conseguenza. Bene, il punto è che per ottenere la quotazione più alta, da qualche tempo in qua, è sufficiente un numero di copie pur sempre ragguardevole, ma comunque ridotto rispetto a quanto accadeva in passato. Segno che si comprano meno libri o, per essere più precisi, che per i libri si è meno disposti a spendere, come dimostra il recente successo di titoli il cui prezzo di copertina sfiora, senza superarla, la fatidica soglia dei 10 euro. Poteva sembrare un’impressione, forse addirittura un luogo comune. Ora, però, i dati della Rapporto Nielsen commissionato dal «Centro per il libro e la lettura» cancellano ogni dubbio: la flessione c’è ed è misurabile in un dato che appare clamoroso. Nell’ultimo quadrimestre del 2011, infatti, le vendite in libreria sono crollate del 20% rispetto all’anno precedente. Comprare si compra poco, insomma, e regalare si regala meno, perfino a Natale. Ma l’onda della crisi, a quanto pare, è tutt’altro che esaurita, come lascerebbero intuire i dati – per ora non ufficiali – relativi a questo esordio del 2012.

2011. La scomparsa dei lettori

di Simonetta Fiori da Repubblica.

Settecentomila lettori in fuga. Più che una statistica, il bollettino di una disfatta, il quadro di una sconfitta culturale, la certificazione di un’ emorragia documentata dall’ Istat per la lettura. Come se tutti gli abitanti di una città grande come Palermo – anzi, qualcosa di più – dichiarassero di non aver aperto libro negli ultimi dodici mesi. Una diserzione che – già grave in un paese di non leggenti – diventa ancora più significativa se riferita alla fascia dei “lettori forti”. Più della metà dei disertori- nell’ anno 2011- proviene dalle file alte, dai piani superiori della lettura, dall’ élite ristretta su cui si regge la piramide rovesciata dell’ industria editoriale italiana. Se il nostro è un colosso con i piedi d’ argilla – proprio perché pochissimi i lettori – le sue fondamenta rischiano di farsi ancora più friabili. Requiem per l’ eroica classe dei “forti”?

Un popolo di poeti, di artisti, di eroi…e di scrittori

Italiani sono, anche, un popolo di scrittori in cerca della casa editrice con cui pubblicare il loro ‘libro nel cassetto’, ma cosa propongono agli editor di casa nostra?
Quali i generi che vanno di piu’? E soprattutto quante possibilita’ ci sono che ‘uno scrittore sconosciuto’ possa coronare il suo sogno? A spiegarcelo, sono gli editor di tre grandi case editrici: Alberto Rollo, direttore letterario Feltrinelli, Michele Rossi, editor narrativa italiana Rizzoli e Giulia Ichino, editor narrativa italiana Mondadori.

Passa il decreto Monti. Passeranno gli sconti?

Otto ore di Consiglio dei Ministri hanno danno vita a un Decreto sulle liberalizzazioni e la concorrenza piuttosto corposo: il testo è stato ribattezzato in modo significativo come “Cresci-Italia”, con tanto di promessa ambiziosa da parte del premier Mario Monti, ovvero la cancellazione di tutte le tasse occulte. Le novità che sono state introdotte sono davvero moltissime e riguardano un numero impressionante di categorie, dunque è necessario suddividere la trattazione in base al settore di riferimento per capire chi sono i “vincitori” e i “vinti” (anche se parziali) del decreto.

Istat.Rapporto cultura: più della metà degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno. E i giovani preferiscono Internet.

Le famiglie italiane destinano ai consumi culturali (spese per ricreazione e cultura) il 7% della spesa complessiva per consumi finali (2010). Poco più di un italiano su due (54%) legge un quotidiano almeno una volta a settimana; il 39% almeno cinque giorni su sette, mentre poco più di una persona su quattro utilizza Internet per leggere giornali, news o riviste. Lo dice l’Istat nel rapporto ‘Noi Italia 2012′.
Sono circa 372mila le unità di lavoro (1,5% del totale) impiegate in attività di produzione di beni e servizi per la ricreazione e la cultura, al netto del settore editoriale (2010). In Italia ogni anno vengono stampate in media 3,5 copie di opere librarie per ogni abitante, ma nell’arco di un anno poco più del 45% degli italiani legge almeno un libro nel tempo libero (2011).

Monti affonda già la legge contro gli sconti sui libri?

12 gennaio 2012 da il Post
Le anticipazioni della legge sulle liberalizzazioni parlano di “autonomia” per ogni impresa commerciale su durata ed entità delle promozioni, ribaltando le norme appena approvate.

Repubblica anticipa in un dettagliato articolo il contenuto della bozza di legge sulle liberalizzazioni progettata dal governo Monti, benché ieri sera il governo stesso ne avesse indebolito l’attendibilità in modo un po’ criptico (la bozza esiste, ma non è quella?). Ma stando a questa versione sarebbe in programma anche la totale liberalizzazione della possibilità delle imprese commerciali di attuare sconti, saldi e promozioni quando vogliono, come vogliono e per il tempo che vogliono.