La cinquina del Campiello 2010 ha spedito ieri una mail alla Fondazione Campiello in merito alla questione dell’epurazione dei libri dalle biblioteche, domandando una presa di posizione. La Fondazione ha risposto per bocca del presidente Andrea Tomat.
Carissima Alessandra, cari tutti e tutte della Fondazione,
per la stima che deriva dalla vostra conoscenza, vi immaginiamo imbarazzati da quel che sta succedendo a causa delle esternazioni dell’assessore alla cultura della provincia di Venezia Raffaele Speranzon in merito alla censura dalle biblioteche pubbliche di una cinquantina di scrittori sgraditi, perché firmatari nel 2004 di un appello per l’asilo a Battisti. Avrete saputo anche che, anziché smentirlo, il suo omologo regionale assessore Elena Donazzan intende persino scrivere ai presidi affinché tolgano i libri di quegli autori dalle biblioteche scolastiche. La sola idea che in un luogo come Venezia si possa chiedere di togliere dalle biblioteche scolastiche e cittadine i libri di Scarpa, Pennac, Wu Ming e decine di altri autori appare surreale, ma questo è.