Mostra: 253 - 261 di 1.022 RISULTATI

Eduardo Galeano. Ritratto di uomo e di un continente

Il grande scrittore uruguaiano, famoso giornalista e autore di oltre 35 libri, tra cui il molto tradotto “Le vene aperte dell’America Latina” Eduardo Galeano è morto lunedì scorso di cancro ai polmoni all’età di 75 anni a Montevideo, capitale dell’Uruguay.

Aprile di quest’anno si è rivelato infausto per la letteratura. Proprio lunedì 13 è scomparso il grande scrittore tedesco Günter Grass e, a inizio mese, il poeta svedese Tomas Tranströmer.

Proprio “Le vene aperte dell’America Latina”, fu oggetto di un dono del presidente Chavez a Barak Obama, con l’effetto conseguente di diventare un bestseller. E’ accaduto durante il quinto Vertice delle Americhe nel 2009, la conferenza pan-americana, la stessa che quest’anno ha visto protagonista ancora una volta il presidente Obama per la storica stretta di mano con il presidente cubano Castro.

Günter Grass è morto. Viva Günter Grass.

Günter Grass nasce a Danzica (oggi Gdansk, Polonia) il giorno 16 ottobre 1927. I genitori sono casciubi che lavorano come commercianti nella Libera Città di Danzica (lo stato semi-indipendente fondato da Napoleone Bonaparte). I guadagni della drogheria dei genitori permettono a Günter di frequentare la scuola superiore. All’età di 15 anni il giovane cerca di arruolarsi nella marina del Terzo Reich. Solo dopo aver ricevuto la lettera di coscrizione si rende conto che avrebbe invece indossato l’uniforme delle SS.

Atlante immaginario’ di Giuseppe Lupo: viaggiare con la fantasia leggendo

Atlante immaginario (Marsilio), il nuovo libro di Giuseppe Lupo fa immediatamente pensare alla leggerezza tanto cara a Italo Calvino. Pagina dopo pagina, l’autore conduce il lettore in un viaggio tra realtà e fantasia attingendo alla bellezza dei pensieri con un volo pindarico sui cieli della vita, dell’arte e della cultura. Attraverso appropriate citazioni, descrizioni di opere e piacevoli aneddoti ricchi di riflessioni è possibile ‘visitare’ luoghi dell’anima e Città invisibili e visibili.

Addio a Tomas Tranströmer, il poeta del silenzio

A inizio ottobre del 2011 demmo la notizia del premio Nobel al poeta svedese Tomas Tranströmer. La cosa ci sorprese, non fosse altro per la sola traduzione all’epoca in commercio per Crocetti, una raccolta delle sue opere dal titolo: “Poesia de silenzio”. Ancora oggi, mentre diamo notizia della sua scomparsa, è considerato tale: il poeta del silenzio. Alcuni altri poeti più tradotti in italiano e quindi più noti tra cui Heaney, Walcott, hanno sempre dichiarato un debito di riconoscenza verso lo psicologo – ha fatto per molto tempo questo di mestiere – prestato alla poesia e divenuta, questa, professione a tempo pieno. Sempre che essere poeta, possa considerarsi un mestiere a tutti gli effetti. >>

Giornata mondiale della poesia 2015 Unesco. Per Alberto Bevilacqua

La “nostra” giornata mondiale della poesia, Unesco, è dedicata ad Alberto Bevilacqua.

Alberto Bevilacqua è nato a Parma nel 1934, scrittore, regista e sceneggiatore, nonché poeta e giornalista. Nei primi anni cinquanta iniziò a pubblicare i suoi scritti su invito di Mario Colombi Guidotti, responsabile del supplemento letterario della Gazzetta di Parma. La sua prima raccolta di racconti, La polvere sull’erba (Sciascia, 1955, e Einaudi, 2000), ebbe l’apprezzamento di Leonardo Sciascia. Nel 1961 pubblicò la raccolta di poesie L’amicizia perduta (Sciascia). Il suo primo successo editoriale fu il romanzo La califfa (1964). Il romanzo seguente, Questa specie d’amore, vinse il Premio Campiello (1966). Di entrambi i romanzi l’autore stesso curò poi la trasposizione cinematografica, vincendo con Questa specie d’amore il David di Donatello per il miglior film. Nel 1968, con L’occhio del gatto ha vinto il Premio Strega.

Joint Venture tricolore

Nei giorni scorsi si è molto parlato della fusione Mondadori-Rcs. Questo è il commento di Bookavenue.

Gli ultimi dati forniti dall’Istat sulla lettura nel nostro Paese nel 2014 (e da noi prontamente forniti ai lettori del sito) sono assai severi. Parlano di circa ottocentomila lettori in meno rispetto l’anno precedente. Meno della metà delle persone campionate (il 41% circa) dai sei anni (!) in poi, ha letto almeno – un solo – libro non scolastico o per le professioni. Si capisce che, su una popolazione di cinquantasette milioni, ben trentaquattro di questi non leggono; quel 41% citato prima, a guardar bene, si compone da: dieci milioni circa che leggono da uno a tre libri, sei milioni da quattro a sei, tre e mezzo tra i sette e undici e, per finire, tre milioni e mezzo leggono più di dodici libri l’anno: i cosiddetti lettori forti. Quelli in mezzo (da quattro a 11) sono i medi, il resto sono i lettori deboli.

philiproth elabora by ©mg

Philip Roth non finisce mai. La nostra gang.

Penso che Roth si fosse semplicemente inc…zato di brutto. A tal punto, che si sedette alla scrivania e scrisse di getto Our Gang.
Siamo nel 71 e l’America non se la passa benissimo. La guerra in Vietnam rispetto le bonarie e sbrigative dichiarazioni che la davano breve, poco costosa e solo con qualche danno collaterale, si era già trasformata nella tragedia che quelli della mia generazione conoscono bene.>>

L’ignoranza non paga

Sentirsi dare dell’ignorante non è mai bello. Nessuno si compiace di esserlo, anche se la filosofia occidentale nasce il giorno in cui un signore si è autodefinito tale.

Quel tal Socrate da Atene partiva però da una siffatta presa di coscienza per lanciarsi verso il mondo della conoscenza, per curiosare il più possibile fuori e dentro di se (sarà perché si amava).

L’ignoranza di cui parliamo in questa sede è purtroppo un’altra, quella di un paese intero, un non sapere che spesso e volentieri non viene percepito ed anzi si nasconde subdolamente all’interno di una massa infinita di informazioni che volano in maniera indiscriminata di bocca in bocca, da pc a pc, che garantiscono quel rassicurante effetto placebo capace di farci sentire tutti all’altezza di poter intervenire su qualsiasi questione.

copertina libro numero zero di umberto eco

Come costruire una perfetta macchina del fango e istruzioni per il suo utilizzo.

Come costruire una perfetta macchina del fango. Come prepararla e utilizzarla.

Ingredienti.
Un investitore (di facciata o vero che sìa). Dategli un nome: Vimercate e un titolo, Commendatore.
Un direttore di testata. Simmei di nome (e Machiavelli di fatto)
Un giornalista miserabile, un relitto di infima categoria come caporedattore. Date anche a questo personaggio un nome: Colonna.
Un gruppetto di cronisti della stessa categoria di cui sopra, buttati fuori da mille giornali per incapacità manifesta e/o fannulloni per scelta e, possibilmente, scemi inconsapevoli.  Meno uno.
Una redazione con un nome: Il Domani