Un ricordo del grande Álvaro Mutis, classe 1923; un poeta prestato alla narrativa.
Mutis è stato un romanziere venerato non solo dai lettori di tutto il mondo, ma pure dai colleghi, soprattutto dal celebre connazionale Gabriel García Márquez, con cui peraltro condivideva un’amicizia lunga una vita.
Mutis si era trasferito in Messico intorno ai suoi trent’anni e già al secondo matrimonio, (da bambino aveva vissuto in Belgio a causa del lavoro di diplomatico di suo padre), l’occasione di un lavoro, accompagnata da una lettera di presentazione e “raccomandazione” scritta dal celebre regista Louis Bunuel. Pochi sanno, forse, che finì in carcere per un anno circa con l’accusa di appropriazione indebita nei confronti di una compagnìa petrolifera dove era stato assunto come capo delle relazioni pubbliche. In quella atroce esperienza gli fu di sollievo la scrittura: tenne un diario di racconti successivamente pubblicato con il nome del luogo di detenzione: Lecumberri.
L’uscita dal carcere messicano coincide con il suo terzo matrimonio e la stabilità di un lavoro come agente dell’industria del cinema per le “Major” fino alla pensione, dedicandosi completamente alla scrittura solo dopo. La Colombia, ha sempre avuto una certa influenza sulla sua scrittura, i luoghi di Coello, un posto assai caro della sua giovinezza, sono stati fonte di ispirazione per i suoi versi e la sua letteratura. Hugo Gutièrrez Vega, un altro grande poeta ispanoamericano, ha confermato alla stampa, il carattere della sua scrittura in occasione dei funerali di Mutis; di come egli abbia scritto di una Colombia perduta, della sua civiltà rurale e contadina e di come abbia sviluppato il fascino per il caffè e per il mare, di come questi elementi abbiano segnato le sue opere letterarie; ma pure del suo essere una persona umile e spiritosa, dotata di un grande senso di autoironia.
Álvaro Mutis ha goduto di una straordinaria popolarità fuori dai suoi confini nazionali ed è stato unanimemente considerato dalla critica letteraria come uno dei più grandi scrittori di lingua spagnola di sempre; è stato l’ideatore di personaggi straordinari quale Maqroll il Gabbiere, avventuriero idealista sempre in viaggio fra storie da raccontare.
Chi ancora non avesse letto nulla di Mutis, farebbe bene a rimediare. Ecco, per questa ragione, alcuni consigli di lettura. La nostra missione, in fondo, è proprio questa.
1. La Neve dell’Ammiraglio (Einaudi)
Maqroll il Gabbiere, “marinaio delle vele di gabbia”, fa la sua comparsa nella narrativa di Mutis con questo romanzo, viaggio in un’Amazzonia metafisica risalendo il fiume verso una meta irraggiungibile e forse inesistente come in un Cuore di tenebra terribilmente sudamericano. E’ questo il libro da cui cominciare la doverosa spedizione nell’arte di Álvaro Mutis.
2. Ilona arriva con la pioggia (Einaudi)
La grandezza di Mutis stava anche nel saper ritrarre personaggi femminili velati di mistero e incanto per poi porli al centro della scena. In questo romanzo, Maqroll si arena a Panama, senza una nave su cui sfuggire alla terraferma. Ma qui incontra due donne indimenticabili come Ilona e Larissa. Scritto nel 1988, il libro ha avuto una seconda vita di notorietà internazionale nel 1996 grazie alla trasposizione cinematografica di Sergio Cabrera.
3. L’ultimo scalo del Tramp Steamer (Adelphi)
Sono meno di cento pagine ma Mutis riesce a stivarci tutto il suo talento insieme alla storia di una nave cadente, un cargo fantasma in eterna deriva fra il porto di Helsinki e il delta dell’Orinoco. A bordo del libro c’è anche l’amore fra il capitano e la bella armatrice libanese Warda, né manca la comparsata dell’alter ego Maqroll. L’ultimo scalo del Tramp Steamer è una piccola gemma, capolavoro in forma di romanzo breve.
4. La casa di Araucaíma (Adelphi)
Una scommessa letteraria fra il regista Luis Buñuel e il suo amico Mutis: sarà mai possibile rappresentare in America Latina un genere europeo come il gotico? Mutis accetta la provocazione e lascia da parte la poesia – cui fino ad allora si era dedicato quasi in esclusiva – per avventurarsi nel suo esordio come narratore di racconti. E vince la sfida: al posto dei diroccati castelli inglesi funzionano benissimo anche le case di campagna perdute fra piantagioni di caffè… Libro non facile da trovare, però è una chicca: se esiste una giustizia verrà ristampato dall’editore.
5. Summa di Maqroll il Gabbiere (Einaudi)
Infine, una raccolta di poesie che fanno bene al cuore. Infatti Mutis nasce poeta, e solo in un secondo momento si dedica alla prosa. Questa antologia di versi, scritti nell’intera vita fra il 1948 e il 1988, è davvero folgorante in ogni suo rigo. Ne restò abbagliato anche Fabrizio De Andrè: divenuto fan sfegatato di Mutis, il cantautore lo implorò di regalargli alcune frasi per trarne il testo di una canzone, quella Smisurata preghiera che concluse il suo ultimo album Anime salve. Parole perfette per l’epitaffio di uno scrittore che ha sempre viaggiato, pure lui, “in direzione ostinata e contraria”.