Il 27 gennaio si celebra la giornata della memoria 2019 a settantaquattro anni di distanza dall’abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e la seguente liberazione del più grande campo di sterminio voluto dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. L’Italia ha instituito nel 2000 il giorno della memoria, per far si che si possa ricordare per sempre quanto accaduto e a monito che possa ripetersi una catastrofe di questa portata.
Perchè il giorno della Memoria è il 27 gennaio? Cosa significa Shoah? Perchè bisogna ribardirlo?
La data del 27 gennaio non è certo casuale, è il giorno in cui le Forze Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi. Da quel giorno per la prima volta, varcata la scritta d’ingresso “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi) si venne a conoscenza di quanto era accaduto e del dramma di quello sterminio. L’Italia, in anticipo rispetto all’unanime consesso internazionale, aveva già istituito la giornata della commemorazione promulgando una legge nel luglio del 2000: tale giornata vede pertanto il ripetersi, in tutto il mondo ed anche nel nostro paese, di cerimonie, iniziative incontri sull’argomento allo scopo di tenere vivo il ricordo nella coscienza collettiva delle atrocità subite da chi altra colpa non aveva che professare la religione dei propri padri.
Che cos’è Auschwitz e cosa rappresenta ad oggi?
Auschwitz è il nome tedesco di una piccola cittadina a sud della Polonia ( Oswiecin) dove a partire dalla metà del 1940 iniziò a funzionare il più grande campo di sterminio nazista. Qui vi erano campi di lavoro, le camere a Gas e i forni crematori dove venne compiuto un massacro che resterà per sempre nella storia. Solo ad Auschwitz sono stati uccisi quasi un milione e mezzo di ebrei.
Cosa Significa Shoah: Si sente spesso parlare della Shoah, riferendosi a questi fatti, ma cosa significa questa parola? Approfittando della Giornata della Memoria è giusto informare e far conoscere anche ai più giovani questi fatti. ll termine Shoah è la parola con cui in ebraico si indica una catastrofe. Il significato letterale è catastrofe, ma ad oggi ha sostituito la parola Olocausto, che un tempo veniva utilizzata per definire lo sterminio compiuto dai nazisti (ma Olocausto è un termine che richiama al sacrificio biblico e rischierebbe di dare un senso ad una strage che senso non ne avrà mai). Il giorno della Memoria non deve esser solo un omaggio a quelle vittime, ma soprattutto una presa di coscienza collettiva per ricordare un fatto che non dovrà mai più accadere.
Il fanatismo ideologico unito all’antisemitismo ha prodotto lo sterminio di massa.
Gli effetti devastanti di tale binomio hanno comportato la soppressione sistematica di milioni di individui, cancellati dalla faccia della terra inseguendo il delirante scopo di purificare una razza. Tanto abominio si è verificato coinvolgendo in una atroce macchina di morte ma anche consapevoli carnefici partecipi.
Alla memoria deve sempre seguire il monito.
Il ricordo, non deve essere fine a se stesso: a parte la giusta commozione per le tante tantissime vite distrutte, deve essere sempre vivo e chiaro senza distinguo il monito contro il nazifascismo di ieri e contro tutti i fanatismi politici, ideologici di ritorno di oggi, per non parlare dell’odio religioso. Occorre dimostrare sempre con precise e concrete iniziative che non si tollererà più l’obbedienza a cieca e disumana, l’intolleranza, il pregiudizio religioso o razziale.
Quanti stermini, se non delle stesse dimensioni della shoah si sono verificati dal 1945 a oggi, e quanti stermini si compiono ora nel mondo senza che si intervenga?