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La scrittrice Doris Lessing, vincitrice del Nobel per la Letteratura nel 2007, era nata in Iran e cresciuta nello Zimbabwe; ha vissuto gli ultimi cinquant’anni a Londra. È scomparsa nel 2013. Colpì la normalità con cui, dopo l’annuncio del Nobel, la scrittrice si stupì trovando giornalisti e fotografi di fronte alla sua porta di casa, nel West Hampstead di Londra: tornava, con le buste in mano, dalla spesa. E’ stata una delle pochissime donne (l’11esima) a vincere il più importante premio letterario e il più anziano autore ad essere premiato, avendo allora 88 anni. Un commento di quell’anno sul Corriere, dice: “Ho 88 anni e non possono dare il Nobel a qualcuno morto, così credo che abbiano pensato che fosse meglio darmelo ora”, disse la scrittrice con una battuta.
La Lessing è stata sposata due volte e ha avuto tre figli. Il secondo marito fu Gottfried Lessing, un comunista tedesco; divenne ambasciatore della Germania dell’Est in Uganda e fu ucciso nel 1979 durante la rivolta contro Amin. L’Autrice, si trasferì a Londra subito dopo. Il suo primo romanzo, L’erba canta, fu pubblicato a Londra nel 1950 e parla dell’Africa, parla dello Zimbabwe..
Nel 2001 ha ricevuto il Premio PrÌncipe de Asturias nella categoria Letteratura per le sue opere in difesa della libertà e del Terzo Mondo e il Premio Grinzane Cavour. Ha ricevuto anche il David Cohen British Literature Prize.
Doris Lessing ha voluto molto bene al “suo” genere. Molto attiva per i diritti civili delle donne, giudicava tuttavia superato ´il femminismo di una volta, quando le donne non avevano neppure il diritto di voto, mentre lamentava il fatto che “molte donne al potere che assumono atteggiamenti molto maschili”. Il comunismo della sua gioventù aveva fatto posto al sufismo, principale corrente del misticismo musulmano, passando per le idee dell’anti-psichiatra Ronald Laing, anche lui per un certo periodo residente a Hampstead Heath. ´Non sono un sufi – disse al New York Times – semplicemente studio il sufismo: ci vuole molto tempo per diventare sufi e questo è ciò che ci distingue da quei culti che promettono un misticismo istantaneo. Ironicamente il suo maestro, líindo-afghano Idries Shah, molto popolare negli anni 60-70 e grande amico di Robert Graves, è considerato dalla maggior parte degli studiosi di sufismo un autore del tutto inattendibile.
alcune sue opere
Il diario di Jane Somers.
Janna, bella ed elegante, con alle spalle un solido successo professionale, conosce una piccola e vecchia signora, Maudie, e da questo incontro casuale nasce una stretta amicizia, un legame quasi simbiotico. La prima comincia a condividere le manie e le abitudini della seconda, i suoi malanni senili, e viene cosÏ a contatto con un mondo disordinato e dolente ma anche affascinante, che le permette di scoprire dimensioni esistenziali da lei ignorate fino a quel momento. “Il diario di Jane Somers” si configura, nel panorama contemporaneo della letteratura in lingua inglese, come uno dei pi˘ impietosi esperimenti di autoanalisi mai compiuti da uno scrittore. Dopo i romanzi dedicati alla critica della societ‡ borghese, la Lessing qui rivolge i suoi strali dissacranti contro se stessa come intellettuale costruendo un romanzo straordinariamente intenso e commovente.
Il taccuino d’oro.
È un romanzo che rappresenta una sorta di ‘summa’ dei suoi temi, dei suoi problemi e delle sue suggestioni. La protagonista, Anna Wulf, non puÚ esimersi dall’analizzare i mille motivi che costituiscono la sua vita, motivi di ordine politico, sociale e anche sessuale. CosÏ gli spunti, i pensieri, gli eventi di cui il libro formicola, si raccolgono in quattro taccuini, di cui quello d’oro rappresenta un po’ la quintessenza: e il loro insieme d‡ luogo a una narrazione distesa e insieme concentrata e intesa, a una panoramica della vita di una donna intensamente partecipe del nostro tempo. E nel libro c’Ë un po’ di tutto: la minaccia atomica, i rifugiati politici nell’Africa Centrale, le barriere razziali, i rapporti dei genitori coi figli, spesso singolarmente conformisti e mancati suicidi, l’industria culturale, i rapporti degli uomini con gli uomini in un’atmosfera di fluttuante omosessualit‡, i rapporti delle donne con le donne, vagamente ambigui, e specialmente delle donne con gli uomini… e molte altre cose.
Alfred ed Emily
In questo romanzo Doris Lessing immagina che l’Europa non sia stata sconvolta dalla Prima e poi dalla Seconda guerra mondiale, e che tutte le pulsioni belliche siano state dirottate in imprese coloniali extraeuropee. La protagonista Ë Emily, fondatrice di scuole per i poveri e infaticabile “dama di carit‡”, tormentata perÚ da una vita sentimentale infelice. Intorno a lei varie figure, tra cui quella di Alfred, agricoltore sposato con una simpatica e affettuosa cicciottella di nome Betsy. Attraverso questo singolare filtro metastorico, l’autrice rilegge in forma paradossale la vita dei suoi genitori (e di tutta una generazione di inglesi), una vita che invece Ë maturata nel cono d’ombra della guerra e ha patito il trasferimento in Africa. Un terribile lascito da cui la Lessing tenta pervicacemente di liberarsi.
Martha Quest
Nata in una misera fattoria sudafricana, a cento chilometri dalla prima citt‡, Martha, giunta a sedici anni, Ë preda di tutte le crisi e insoddisfazioni adolescenziali. Apparentemente decisa ad affrontare gli esami di ammissione per l’universit‡ e a lasciare quindi un mondo che le pare sempre pi˘ angusto, finir‡ poi per trasferirsi in citt‡ e a impiegarsi come segretaria. Sullo sfondo del disastro europeo che Hitler va preparando – siamo infatti a met‡ degli anni Trenta – Martha si trova ad essere spettatrice e a volte protagonista delle tensioni sempre maggiori provocate dallo scontro tra inglesi e afrikaaner, e dal razzismo verso la popolazione nera ed ebraica.
Per la prima volta a contatto con la realt‡ cittadina, Martha si trova inoltre a dover scegliere tra la compagnia spensierata della giovent˘ dorata del luogo, che le propone balli e feste, e quella di gruppi politicamente impegnati, che pretendono da lei una dedizione totale. E non sempre sa quale direzione prendere.
Amare ancora
Vengono ritrovati i diari di Julie Vairon, una ragazza giunta dalla Martinica in Francia alla fine del secolo scorso con il suo giovane amante; questo fatto offre l’occasione per la messa in scena di una piËce che ha per protagonista la giovane. Nel corso dell’allestimento e durante le prove, la vita di tutti gli attori e organizzatori dello spettacolo subisce profondi mutamenti. A cominciare dalla sessantacinquenne produttrice teatrale Sarah Durham che si innamora di due uomini più giovani di lei. Ma – si domanda Doris Lessing, affrontando, nel suo stile acuto e penetrante, uno dei temi più rimossi dalla nostra cultura: quello della sessualit‡ delle persone di mezza et‡, o anziane- Ë possibile, anche superata una certa et‡, amare ancora e innamorarsi di individui pi˘ giovani? Esiste un tempo in cui l’amore non ha pi˘ ragion d’essere? O siamo destinati a subire sempre le passioni, che non conoscono et‡? “Amare, ancora” tratta dell’autentica passione e della vera sofferenza che possono travolgerci in qualunque momento e insieme sviscera il nostro insopprimibile bisogno d’amore.
Il senso della memoria
Un racconto e due saggi. Il racconto “Ecco perchÈ” Ë la storia della nascita, del glorioso sviluppo e del declino di una cultura esistita in un’Ëra assai remota, ma che per molti versi richiama alla mente le civilt‡ moderne. Come gi‡ nei romanzi “Shikasta” e “Memorie di una sopravvissuta”, Ë il tema della memoria a dominare il racconto e i saggi contenuti nel volume. Questa inedita commistione di generi ha come filo conduttore il ricordo di epoche passate riviste nell’ottica della modernit‡. Affiora in pagine profonde e coinvolgenti la prospettiva di un futuro che l’umanità, nel suo vivere costantemente rivolta al presente, rischia di trasformare in un dipinto a tinte fosche.