Una voce pazzesca. Il pezzo con cui apro la stagione 2012 è dedicato a Aretha Franklin. Figlia di un predicatore da Detroit, ha iniziato cantando gospel da bambina (come tante altre future star del pop nero) fino al successo degli anni ’60 con i primi album per la Columbia. Il suo primo disco lo ha inciso all’età di 14 anni. Nel’67 ha firmato per la Atlantic Records e registrando alcuni grintosi album R&B con i Muscle Shoals. Da quegli anni fino ai primi anni ’70 Aretha Franklin ha registrato soul, pop e gospel di grande successo.
Alla fine dei ’60 Aretha era al suo picco come artista – con successi tipo: Otis Redding’s “Respect”, così come “Chain of Fools” senza dimenticare dischi enormi come “You Make Me Feel.. e A Natural Woman”, ed era diventata anche una icona afro-americana durante le battaglie per i diritti civili a favore delle minoranze nere e delle donne. Ma in quelle battaglia tutta la musica “nera” fu in prima linea. Per questo, nel 2005, ha ricevuto la medaglia presidenziale della libertà dal congresso USA.
Ha cantato “God Bless America” alla festa di insediamento del presidente Jimmy Carter e ha fatto lo stesso per Barak Obama davanti a più di due milioni di persone (nella diretta TV c’erano invece qualcosa come 1miliardo di occhi e orecchie ad ascoltarla, compreso i miei).
Della serie: la storia la fanno le donne (e da alcuni uomini solo se ben accompagnati).
Aretha Franklin ha il suo posto nella storia della musica: è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1987. La sua figura è considerata come una delle più influenti nella storia della musica: Freddie Mercury era un suo grande fan, numerosi artisti, tra cui Alicia Keys, Beyoncé, Anastacia, Mary J. Blige, Joss Stone, Jennifer Hudson, hanno eseguito cover dei suoi brani più famosi (ma anche le italiane Giorgia ed Elisa citano Aretha nelle loro principali ispirazioni). E’ stata considerata, a giusta ragione, la cantante più importante del secolo tanto che lo Stato del Michigan, udite udite, ha ufficialmente dichiarato la sua voce come una meraviglia della natura (In America si può fare anche questo) nonché, secondo la rivista Rolling Stones, uno dei 100 artisti più importanti di sempre. Si ristabilì da una malattia grave e sarà per questo che a 67 anni ha decise di risposarsi con il suo amico di sempre Willie Wilkerson. E’ mancata al mondo il 18 Agosto del 2018. Ogni anno la festeggio per ringraziare il Cielo di avercela data.
Il pezzo in ascolto è, naturalmente I say a little prayer for you.
Buon ascolto
per BookAvenue, Francy Schirone
I libri:
Ci risiamo: in italiano, niente di niente.
In inglese l’ultimo è del 2010 di Heather L. Wagner: è una biografia e l’ho trovata sul sito di Barnes and Nobles.