In una intervista recente, lasciando presagire tragicità e speranza, l’autore russo Mikhail Shishkin il cui ultimo libro, Punto di Fuga edito dalla meritoria opera di 21Lettere è oggetto delle righe che seguono, non ha usato mezzi termini contro la nomenclatura del suo paese. “
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Lev Tolstoj. L’ambiguità della Chiesa russa
Mesi fa, l’ex-vice primo ministro russo Igor Shuvakov, ha intrapreso una missione paradossale: riabilitare uno dei personaggi più amati della storia russa, Lev Tolstoj. Non ci è riuscito e non ci riuscirà come prima aveva già provato il suo predecessore Sergei Stepashin con molto zelo e altrettanto insuccesso. Una missione che potrebbe ormai sembrare inutile, un secolo (e passa) dopo la morte dello scrittore. Ma fin dal 2010, anniversario della sua scomparsa, i russi si sono accapigliati su di lui come quando era vivo. Gli intellettuali hanno accusato la Chiesa Ortodossa Russa di aver messo in una lista di proscrizione un eroe nazionale, mentre la Chiesa lo ritiene responsabile di aver accelerato l’ascesa dei Bolscevichi.