Garcia Màrquez si è spento a casa sua con la moglie e i suoi due figli accanto. Lo aveva chiesto ai medici quasi presagendo l’imminente fine; voleva tornare a casa dopo essere stato colpito dalla polmonite e nonostante il rischio di complicazioni dato il suo cagionevole stato di salute. Questo grande scrittore del mondo intero ci ha lasciati, ieri, a 87 anni.
Le ultime parole al mondo di Gabriel Garcia Màrquez sono quelle del discorso all’ONU (“Non vengo qui a fare un discorso”) e sono del 2010. “Gabo”, per le persone che l’hanno amato, aveva già annunciato il suo ritiro dalla scrittura nel 2009 e “il non discorso”, pubblicato dalla Mondadori, raccoglie anche una serie di saggi sparsi racchiusi nel volume. Al termine della lettura alle Nazioni Unite, molti ricorderanno, disse che quelle parole lo definivano come scrittore e che avrebbero segnato un solco tra il suo essere individuo tra il prima e il dopo averlo scritto.


António Lobo Antunes insieme a Saramago è considerato il più grande scrittore portoghese ma, a differenza del suo collega, non ha vinto (ancora) il Nobel …ed è ancora vivo. Ha esercitato la professione di medico psichiatra in un ospedale della capitale lusitana e ha partecipato alla guerra coloniale, in Angola, come tenente-chirurgo, un’esperienza che ha più volte rievocato, soprattutto nei suoi primi libri. Considerato uno degli autori europei più importanti, le sue opere sono tradotte in molte lingue.

Il 1 dicembre 1991 il New York Times pubblicò un articolo che a suo modo avrebbe cambiato la storia. Si trattava di un racconto in prima persona intitolato Grady’s Gift (Il dono di Grady) e l’autore era Howell Raines, un editorialista che sarebbe stato tra i più feroci critici di J.W. Bush. L’anno successivo l’articolo ottenne il Pulitzer Prize for Feature Writing, il massimo riconoscimento del giornalismo mondiale. Dieci anni dopo invece, Raines sarebbe diventato direttore del giornale e il Corriere della Sera avrebbe titolato: “Il New York Times svolta a sinistra”.

I quindici racconti di Danza delle ombre felici sono la prima raccolta di racconti di Alice Munro uscita nel 1968.