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L’inventario delle nuvole

foto di ©marinaandruccioli

Perché gli uomini amano così tanto le nuvole? Perché le nuvole sono l’unico oggetto osservabile e misurabile e che a sua volta dà una misura della volta celeste che sarebbe altrimenti senza riferimenti, uno sfondo distante e indistinto. Il cielo c’è, sempre: cambia colore, è bianco azzurro viola rosso blu nero ma è distante. Talvolta, catturati dalla pareidolia, possiamo scorgere tra le nuvole forme familiari come animali, sagome umane o volti. Forse, è lo stesso fenomeno immaginativo ispiratore della recensione di Marina Andruccioli, la seconda del mese, per un libro di Franco Faggiani.

foto di ©marinaandruccioli

Non esistono posti lontani

In “Non esistono posti lontani” Faggiani traccia un itinerario della natura che attraversa la Storia coi suoi tragici eventi e la quotidianità trasformata in caos. E’ una storia che conosciamo tutti ma non è una storia di ieri: la sua redenzione arriva a noi intatta. Marina Andruccioli, si sa, è sensibile alla Natura e alle storie di coraggio. Questa recensione è testimonianza di entrambe.

due di noi foto di ©marinaandruccioli

Due di noi

“Due di noi” è un romanzo di formazione che parla ai più giovani rivolgendosi a noi adulti. Uno sguardo consapevole di ricordare alle generazioni, attraverso il filtro del ricordo e della nostalgia, i tratti delle vite di ognuno. Delle nostre da adulti e della giovinezza lasciata andare con la crescita. Un libro da leggere per tutti, dunque, ma che costituisce una lettura ancor più intensa per chi, in quegli anni ’90 in cui è ambientata la storia, ha vissuto la propria. Parola di Marina Andruccioli.

foto di ©marinaandruccioli

Costruiremo giardini, faremo foreste

Il potere rigenerante del verde migliora a prendere consapevolezza del proprio corpo. Muovere le mani nel terreno ci guarisce, ci mette in relazione con noi stessi, mentre il movimento e l’uso dei sensi contribuiscono a trovare una pace che raramente troviamo altrimenti. Marina Andruccioli suggerisce la via breve per trovare una tregua dal rumore sordo della vita. Prende a prestito per il lettore le pagine di Ilaria Bernardini per mostrare un angolo di giardino fiorito di sé e di noi. Non è forse così?

©marinaandruccioli

Il viaggiatore

Scrivere di un libro è compito arduo assai, non meno che venderlo a dirla con Felix Dahn. Tradurre l’empatia di lettrice a quello di scrivana è il modo di Marina Andruccioli di condividere con voi la sintonia suscitata dalle pagine. Un’urgenza, questa, che si fa largo a spintoni; che si fa staffetta e testimonianza del piacere ricevuto pronta a passare in mano di altri. Speriamo di avervi sedotto a sufficienza nel suggerirvi questa lettura.

fotomilano naviglio grande

Ma guarda il Po

Se scrivessi che questo libro è la versione padana di Cuore di tenebra, l’autrice, imbarazzata, si sentirebbe in dovere di corrispondermi qualcosa in denaro. Ma Un’Argonauta Contromano di Marina Senesi (Ed. Il Sole 24 Ore) è un diario di bordo che ci traghetta dentro quella stessa aria rarefatta evocata dai ritmi fluviali.

farfalle di ©marinaandruccioli

Come un battito d’ali

Marina Andruccioli lo racconta da un po’. Il dolore ci rivela noi stessi. Senza dolore, raramente si riesce a crescere, a diventare esseri umani migliori, più consapevoli. Chi ha paura di passare attraverso il dolore, ha paura di vivere. Vive in un eterno presente, senza mai avere il lampo dello stupore, della gratitudine per quello che la vita potrebbe ancora riservargli.
Viviamo ormai tutti in un eterno presente, intrattenuti da distrazioni virtuali, asserragliati nelle nostre piccole infelicità, per paura di affrontare quello che non conosciamo.
Il libro è quello di Carrisi, L’educazione delle farfalle: come per la protagonista, è proprio quel che non conosciamo che ci rivela chi siamo, che porta alla luce quella parte nascosta e sorprendente di noi capace di trasformarci da passivi fruitori dei giorni in attivi viandanti pieni di meraviglia, capaci di amare e di riconoscere nell’amore il significato più profondo della vita.