Che il 2016 sia l’anno del quarto centenario della morte di William Shakespeare, fissata per convenzione il 23 aprile 1616, è notizia che non vi sarà di certo sfuggita. Le opere del drammaturgo non mancano mai sui palcoscenici di tutto il mondo e, da quando si è diffusa la pratica di trasmettere nei cinema gli spettacoli teatrali appositamente registrati dal vivo, può capitare di sentir rivivere le immortali opere del Bardo di Stratford-upon-Avon in lingua originale, interpretate da grandi attori connazionali dell’autore.
mondadori junior
Nostalgia dell’avventura: Il rinomato catalogo Walker & Dawn e Il piccolo regno
Mi sembra che ultimamente gli scrittori italiani per ragazzi abbiano “nostalgia dell’avventura”, come intitolava anche un bel numero della rivista Hamelin di qualche anno fa.
La nostalgia è un sentimento che ha a che fare con il desiderio proiettato nel passato, quello personale (l’infanzia perduta) e quello storico (le Morosinotto e epoche che non ci sono più). Ciò che è passato, proprio perché lontano, viene idealizzato e possiamo proiettare su di esso una sensazione di genuinità e spensieratezza che bilancia le contraddizioni del presente.
Le storie d’infanzia ambientate nel passato si rifanno dunque all’ideale di una vera e propria “età d’oro”, quella nominata da Kenneth Grahame nel suo prezioso romanzo del 1895, quella in cui tutto può succedere e che vale la pena di raccontare.
L’albero della memoria
“L’albero, che dà il titolo al libro, ha un significato importante: in tempo di guerra, quando le famiglie vengono disperse o uccise e le case razziate o bombardate, accade che siano gli alberi a farsi carico della memoria delle persone”.
Perché un albero sia così importante, lo capiamo subito leggendo la storia di Sami, un bambino ebreo italiano che vive gli anni oscuri della persecuzione antisemita in Italia, dal 1938 al 1945. L’albero di olivo, che troneggia nel suo giardino, resterà il custode dei suoi segreti, lo scrigno vivente dei suoi doni preziosi.
C’è un posto accanto a me
Mamma dice/ Che ogni bambino / Nel cuore ha una rosa/ O un ciclamino.
Lei non conosce/ Bene la scuola/ I miei compagni/ Non sono un’aiuola.
C’è una di quarta sempre arrabbiata/ Che forse nel cuore ha una patata.
E quelli che rubano/ le merendine/ cos’hanno dentro?/ Solo le spine?
O quelli che gridano/ “Ti picchio! Ti picchio!”/ Forse nel petto/ Hanno radicchio.
Ma quello gentile/ Nel banco là in fondo/Scommetto che ha tutti/ I fiori del mondo…
L’occhio di giada – Intervista a Manuela Salvi!
In occasione della recente uscita
dell’ultimo dei romanzi del Professor Focussen, oggi a Piccoli lettori Crescono abbiamo come gradita ospite l’autrice … rullo di tamburi … Manuela Salvi! Ma iniziamo subito con l’intervista [ continua ]