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Se le librerie (online) fanno il prezzo. Amazon vs Hachette

I fatti sono noti per chi segue il destino dei libri nel nostro paese e in quelli oltrecortina: il più grande negozio online del mondo, Amazon, ha deciso di rinegoziare margini di profitto e prezzo dei libri elettronici che vende attraverso i suoi siti. Il gruppo francese Hachette non ha accettato questa imposizione considerandola una vera e propria azione di intromissione negli “affari interni” di un’altra società, la loro, e una forzatura comportamentale nei riguardi delle loro economie; quest’ultima, considerata ancora più scorretta. Un vero vilipendio all’idea di sovranità aziendale e attentato alla concorrenza.>>

Digitale: toccasana o veleno?

Digitalis purpurea L. Pianta erbacea della famiglia delle Scrophulariaceae. Le foglie di questa pianta contengono alcuni glicosidi farmacologicamente attivi che hanno potenti effetti sul cuore. Sono principalmente indicati nella terapia dell’insufficienza cardiaca; tuttavia le stesse sostanze,
se assunte in dosi eccessive, possono causare blocchi cardiaci, talora letali.

Sondaggio: un italiano su due legge in vacanza.

Oltre la meta’ degli italiani si immerge nei mondi fantasiosi dei romanzi quando va in vacanza, mentre due su tre preferiscono restare ancorati alla realtà leggendo i quotidiani. A dirlo è un un sondaggio condotto dal sito web Lastminute su diecimila viaggiatori di nove paesi europei, da cui emerge che quest’anno saranno circa 320 milioni i libri sfogliati sulle spiagge o a bordo piscina dai turisti del Vecchio Continente.

Podcast. Una tromba tra miele e vino. Paolo Fresu

Paolo Fresu trombettista classe 1961 nasce a Berchidda “la città del miele e del vino” a metà strada tra Olbia e Sassari. Lo chiamano il trombettista insonne per la sua attività incessante: 2500 concerti, 300 dischi, 2 festival, alcuni libri.

Il suono di Fresu é stato paragonato più volte a quello di Chet Baker e Miles Davis ma con il tempo ha sviluppato la personalissima abitudine di suonare seduto e con il corpo piegato su se stesso come se questo “raccogliersi” dovesse aiutarlo a trasformare più immediatamente le sue emozioni in puro suono. Ascoltandolo siamo convinti che ci sia riuscito in modo autentico e naturale perché le sue vibrazioni si percepiscono intatte e incontaminate.

Pronto il Salone internazionale del libro.

Il Salone Internazionale del Libro torna con la sua ventiquattresima edizione da giovedì 12 a lunedì 16 maggio 2011 al Lingotto Fiere. Nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Salone offre un layout completamente nuovo. Il Salone 2011 occupa con i propri spazi espositivi tre padiglioni espositivi di Lingotto Fiere: l’1, 2 e il 3. Il Padiglione 5 quest’anno è riservato all’area professionale con l’International Book Forum.
Star indiscussa della 24a edizione del Salone è la mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri, ideata da Rolando Picchioni e curata da Gian Arturo Ferrari. La nostra storia unitaria letta attraverso la lente del libro e dei suoi protagonisti. Forse la più importante iniziativa che il Paese dedica ai testi fondativi, i libri che hanno fatto e diviso gli Italiani. Una nebulosa fatta a spirale dove si intrecciano cinque percorsi di visita. I 150 Grandi Libri, i 15 SuperLibri, i 15 Personaggi, gli Editori, i Fenomeni Editoriali. E al centro, il «sedicesimo decennio»: lo Spazio Telecom Italia con il libro del futuro fra digitale ed eBook.

Quando un libro è noioso

A chi non è successo di trovarsi tra le mani un libro insopportabilmente noioso? Ma spesso, quando succede, il lettore comune si sente inadeguato, magari imputando alla propria impreparazione la difficoltà di digerire quelli che genericamente chiamiamo mattoni. Tutto questo accade anche ai professionisti della scrittura?

Sembra impossibile ma da quando c’è la tv si leggono più libri

Intervista a Donald Sassoon di Filippo Maria Battaglia

Cultura? “Una parola strana e insidiosa”. “Al singolare, ha un significato ben diverso dalla sua accezione al plurale”. Nel primo caso “è assolutista”, nel secondo “relativista”. “‘Denota cioè una serie di valori, ma anche di consuetudini: il cibo che mangiamo, gli abiti che indossiamo, l’uso del tempo libero, i rituali che osserviamo, le tradizioni che abbracciamo o inventiamo e le idee che seguiamo. In questo caso la cultura, per usare un’espressione corrente, è uno stile di vita”. Parola dello storico Donald Sassoon, professore di storia europea comparata al Queen Mary College di Londra e autore, da ultimo, di un monumentale saggio su La cultura degli europei dal 1800 a oggi.