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La scomparsa del Piccolo Principe

prince Live At Paisley Park, 1999

Raramente ci si sente toccati da vicino e così profondamente di fronte alla scomparsa di un artista che si considera appartenerci. E’ un sentimento, questo, che riserviamo solo alle persone che ci sono più prossime. La perdita di Prince è un fatto personale per molta gente.

Milioni di persone ricorderanno per sempre il sex symbol e creatore di capolavori come Purple Rain, Diamonds and Pearls o When doves cry; un vero maestro del pop e del funky, ma Prince è stato molte cose in un corpo solo. Un produttore di musica, un cantante eccezionale, un chitarrista straordinario e per fare ancora un esempio, anche un pioniere del web. E’ nota la sua controversa battaglia contro l’industria discografica. In molti e per molto tempo gli hanno dato addosso ma ha fatto da apripista in fatto di diritti alle molte pop star che oggi seguono la sua lungimiranza di allora. You tube e gli altri social devono molto del loro “traffico” ad artisti gente come Prince. Il quale ha, peraltro, lasciato il web da altrettanto molto tempo, mentre quasi tutti non sembrano poterne fare a meno. >>>

Podcast. George Benson: una questione di cuore

Lo stile raffinato di George Benson lo si riconosce da sempre e i suoi dischi mostrano anche la sua capacità di cantante e intrattenitore senza che queste abilità torcano un pelo alla sua sensibilità tecnica. E’ nato nel 43 a Pittsburgh e cresciuto in un quartiere afro americano, quello dell’ ” Hill District” pieno di attività musicali e locali che hanno dato i natali a parecchia brava gente tipo Kenny Clarcke o Billy Strayhorn. Ha cominciato fi da bambino strimpellare grazie all’ispirazione del suo patrigno che successivamente gli regalò la sua prima chitarra elettrica che gli consenti di intrattenere il pubblico nei locali della sua città.

Podcast. Milioni di stelle ma brillano solo alcune: John Legend

Non ho mai proposto al direttore del sito di fare la classifica anche della R&B settimanale/quindicinale o mensile; se così fosse, sarebbe molto interessante verificare i fenomeni del momento ma anche le stelle del firmamento blues. I meglio venduti del mese di Novembre vedono nuovi ascolti per il giovane Jeremih FT YG con Don’t tell’em, presente da soli 4 settimane e balzato in primo posto praticamente subito, ma non durerà, secondo me. Così come al secondo posto la sensualissima Nicki Minaj con Anaconda.>>

La scomparsa di Otis Clay

Comiciamo male. Mentre mi appresto a scrivere di Otis Clay, un leggendario cantante gospel e icona della soul music e del blues, è arrivata la notizia di David Bowie. Il primo è morto di infarto a 73 anni, David Bowie di cancro a 69: ne parlo a parte, ora non ho la forza.

Otis Clay ha ricevuto i natali nel Mississippi e ha iniziato con gruppi vocali gospel e musica profana, come chiamano le ballad popolari da quelle parti, a metà degli anni Sessanta. Dopo aver firmato con l’etichetta One Chicago Records, O.C. si fa conoscere al grande pubblico nel 1967 con “That’s How It Is (When You’re In Love)” e “A Lasting Love.” (tr.”Questo è come è (quando sei innamorato e “Un amore duraturo).

Podcast. Il paradiso è un posto dove non succede nulla. David Byrne

David Byrne è un grandissimo artista che non riesco a definire “solo” rock; nella sua musica c’è qualcosa che la rende davvero molto, molto speciale.
L’articolo di giro è anche l’annuncio di un grande concerto che il nostro beniamino terrà a Roma il prossimo anno. Il mio due di coppia è stato ed è un fan dei Talking Heads; l’appuntamento con David Byrne è dunque imperdibile; qui è con il gruppo di St.Vincent, al secolo Annie Clark con la quale, credo, faccia pure coppia.

Podcast. L’uomo che visse due volte. Ray Charles

fotoCos’altro dire di questo straordinario testimone del secolo? Quali parole usare per raccontare la sua indimenticabile voce, il suo enorme talento, la sua monumentale reputazione di artista? Poco. Davvero molto poco. Su Ray Charles molti, meglio di me, hanno saputo raccontare di come abbia aperto la strada alla musica “soul”, nata sperimentando la fusione dei generi Rhythm & blues, gospel, e blues. Le sue registrazioni sono tutte, e dico tutte, magnifiche e sempre caratterizzate dalle sue grida e urlate che hanno pervaso la cultura musicale di tutto il mondo.

Podcast. Charles Hammond jr. Piccoli maghi crescono

Chi ha seguito la causa di Urban Suite, il mio programma radiofonico preferito, non saranno passate inosservate le ballad un giovane cantante del midwest americano, al secolo Charles Hammond, da Chicago. Che dire di questo bel giovane mago? Fin dall’infanzia, ha sempre saputo che la musica avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella sua vita. A causa di questa consapevolezza unitamente ad un duro lavoro di studio e pratica musicale condita da una buona perseveranza e soprattutto dalla Fede, gli sono state offerte diverse opportunità professionali; una lista che continua evidentemente a crescere: il suo cv parla da solo. Ha lavorato come vocalist in diversi progetti musicali con artisti di fama di genere hip pop e jazz ma anche “battuto” molti locali del midwest.

Podcast. Tributo a Ornette Coleman

La notizia ha gettato nello sconforto molti appassionati di jazz come la sottoscritta. Ornette Coleman, il sassofono contralto più potente, il compositore più controverso ma altrettanto innovatore nella storia del Jazz, è morto ieri a Manhattan per un arresto cardiaco. Aveva ottantacinque anni. Intorno a Coleman ci ho girato molte volte dedicandogli il giusto tributo qualche tempo fa. Peccato davvero.

aretha franklin young

Podcast. La storia la fanno le donne parte 1: Aretha Franklin

Una voce pazzesca. Il pezzo con cui apro la stagione 2012 è dedicato a Aretha Franklin. Figlia di un predicatore da Detroit, ha iniziato cantando gospel da bambina (come tante altre future star del pop nero) fino al successo degli anni ’60 con i primi album per la Columbia. Il suo primo disco lo ha inciso all’età di 14 anni. Nel’67 ha firmato per la Atlantic Records e registrando alcuni grintosi album R&B con i Muscle Shoals. Da quegli anni fino ai primi anni ’70 Aretha Franklin ha registrato soul, pop e gospel di grande successo.