Un Nobel preventivo ─ Qualche settimana fa su L’espresso Marco Belpoliti chiudeva così la recensione a Freelander, il romanzo di Miljenko Jergović: “un libro che non si dimentica”. Da un conservatore di memorie come Belpoliti, curatore dell’opera di Primo Levi, quella frase mi ha molto incuriosito. Non era il solito invito alla lettura mascherato da marketta. Era un avvertimento reale, un indice alzato. Immaginavo una trappola costruita sulla bontà del giudizio. Mi sbagliavo. Era solo bravura, dannata bravura, seminata con sapienza lungo 174 pagine.