Il conflitto a Gaza è radicato in una lunga storia di isolamento, divisione politica, e strategie militari che hanno portato a una crisi umanitaria senza precedenti, con la popolazione civile che paga il prezzo più alto di questa guerra. Una riflessione a margine del dibattito suscitato dalla pubblicazione del libro di Enzo Traverso.
guerra
Fili di luce
Una storia di guerra e di buio in un paese della Normandia: Saint-Malo dove, i due destini opposti di Werner e Marie-Laure convergono e si sfiorano in una limpida bolla di luce.
Ancora una bella operazione di scavo di Marina Andruccioli. Con gli attrezzi propri dell’archeologo delle anime, cerca di sciogliere i nodi del cuore proprio e dei personaggi di questo racconto di Anthony Doerr.
Il link al Clare de lune di Debussy in coda all’articolo, renderà piacevole le riga.
Fiore di roccia
La resilienza resta l’arma più potente che hanno le donne e che consente loro di far fronte alle situazioni più atroci. Carestie, guerre, violenze e non ultimi i cambiamenti climatici, sono caricati soprattutto sulle spalle delle donne che riescono a farvi fronte grazie ad una forza interiore e a una energia vitale impressionante.
Tra coraggio e resilenza, Marina Andruccioli racconta le sue paure mentre scrive del libro di Ilaria Tuti.
Mikhail Shishkin testimonia la guerra, il dolore, la morte e la speranza. Soprattutto l’amore.
In una intervista recente, lasciando presagire tragicità e speranza, l’autore russo Mikhail Shishkin il cui ultimo libro, Punto di Fuga edito dalla meritoria opera di 21Lettere è oggetto delle righe che seguono, non ha usato mezzi termini contro la nomenclatura del suo paese. “
Speciale. La minaccia jihadista che viene dall’occidente
La minaccia jihadista che viene dall’occidente
Sono fin troppo noti i fatti di Parigi e dì, risalire ai fatti di Londra passando per Madrid; l’esercizio è pultroppo facile. La riflessione a pochi giorni di distanza dai fatti di Tunisi, non è priva di una certa carica di preoccupazione. Durante la trasmissione in TV di un video dei terroristi islamici, si è avvertita distintamente la nostra lingua uscire dalla bocca di uno loro. E’ il primo in italiano che abbiamo avvertito. Così come, a Tunisi, gli italiani hanno pagato il loro primo tributo di sangue all’Isis. Secondo le analisi dell’intelligence ci sono moltissimi stranieri che hanno aderito alla missione jihadista (sono stimati in tremila persone, da tutto l’occidente sugli undicimila combattenti presenti in quel teatro di guerra). Gli stati europei stanno implementando molte misure di sicurezza, compresa, quella di ritirare il passaporto a quei cittadini sospettati di aderire al jihadismo estremista in procinto di partire per le zone della Siria a combattere per le loro cause. O per arrestarli al loro ritorno.