Chi ha seguito la causa di Urban Suite, il mio programma radiofonico preferito, non saranno passate inosservate le ballad un giovane cantante del midwest americano, al secolo Charles Hammond, da Chicago. Che dire di questo bel giovane mago? Fin dall’infanzia, ha sempre saputo che la musica avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella sua vita. A causa di questa consapevolezza unitamente ad un duro lavoro di studio e pratica musicale condita da una buona perseveranza e soprattutto dalla Fede, gli sono state offerte diverse opportunità professionali; una lista che continua evidentemente a crescere: il suo cv parla da solo. Ha lavorato come vocalist in diversi progetti musicali con artisti di fama di genere hip pop e jazz ma anche “battuto” molti locali del midwest.
francesca schirone
Podcast. Tributo a Ornette Coleman
La notizia ha gettato nello sconforto molti appassionati di jazz come la sottoscritta. Ornette Coleman, il sassofono contralto più potente, il compositore più controverso ma altrettanto innovatore nella storia del Jazz, è morto ieri a Manhattan per un arresto cardiaco. Aveva ottantacinque anni. Intorno a Coleman ci ho girato molte volte dedicandogli il giusto tributo qualche tempo fa. Peccato davvero.
Podcast. La storia la fanno le donne parte 1: Aretha Franklin
Una voce pazzesca. Il pezzo con cui apro la stagione 2012 è dedicato a Aretha Franklin. Figlia di un predicatore da Detroit, ha iniziato cantando gospel da bambina (come tante altre future star del pop nero) fino al successo degli anni ’60 con i primi album per la Columbia. Il suo primo disco lo ha inciso all’età di 14 anni. Nel’67 ha firmato per la Atlantic Records e registrando alcuni grintosi album R&B con i Muscle Shoals. Da quegli anni fino ai primi anni ’70 Aretha Franklin ha registrato soul, pop e gospel di grande successo.
Podcast. Il blues delle origini: Bessie Smith
In seguito all’inattesa popolarità di Crazy blues di Mamie Smith, il primo blues registrato da un’artista nero, la Columbia si accorse dell’esistenza dei consumatori afroamericani e cercò di trovare cantanti in grado di attirarne l’attenzione.
Fu così che l’etichetta mise sotto contratto Bessie Smith, già molto famosa al sud. Fu l’imperatrice del blues a introdurre nella musica il concetto di diva. Il suo primo singolo per la Columbia, Down hearted blues, vendette 780mila copie in sei mesi. La sua grandezza è evidente in brani come Taint’ nobody’s bizness if I do, If you don’t know, i know who will e negli altri brani di una raccolta capitata tra le mani come quasi un regalo: The complete Columbia recording, che “copre” il decennio dagli anni 1923 al 1933. Non ci sono inediti, ma è la prima volta che queste registrazioni vengono messe in commercio in una unica raccolta.
Podcast. Storia di una foto. A great day in Harlem
Podcast. We wish you a Merry Christmas with Dave Holland
La verità è che sono partita dal titolo per poi scrivere di altro. L’intenzione rimane, intendiamoci, ma trovo difficile raccontare di una famosa canzone inglese che, benchè sia stata scritta nel 1500 circa, è ancora molto, molto di moda. Qundi mi limito ad abbracciare i numerosi “follower” di questa rubrica per i miei più sentiti auguri di Buon Natale.
Podcast. Le donne del R&B: Alicia Keys
Alla fine ho capito da dove il cuoco più famoso del mondo abbia mutuato il titolo del suo programma. Hell’s Kitchen, infatti, non è solo il nome del famoso show di Gordon Ramsey, ma il quartiere dove è nata la beniamina di questo appuntamento: Alicia Keys.
A New York, si sa, si può fare di tutto se si ha talento. La nostra a sedici anni era già iscritta alla Columbia University e si diplomava pieni voti da un altra parte, precisamente al PPAS: la Performing art school di NY. Per capirci: questa signorina non solo ha una voce straordinaria, ma suona pure il piano, il violoncello, il sintetizzatore, il basso, il clarinetto e altro ancora. Roba grossa per una che di battesimo fa Augello-Cook ed è dell’81’. Che invidia: tutte, dico, tutte a Lei
Podcast. Suonala ancora Chuck!
Da più di cinquant’anni la storia d’amore tra Chuck Mangione con la musica è stata caratterizzata dalla sua infinita energia, l’entusiasmo e la gioia pura che si irradia dal palco ogni benedetta volta che qualche fortunato abbia la fortuna di vedere un suo concerto, (io al Blue Note di Milano c’ero!, ne parlo dopo). Oggi CM ha 72 anni.
Podcast. Pharrell Williams: don’t worry, be… Happy!
Il bello del pop è che non stanca mai mai mai e, a leggere le storie dei protagonisti di questa musica, ti rimette in pace con il cielo. Molte delle storie che vi ho raccontanto in questa rubrica hanno una parola in comune: “speranza”. Sono, tutte storie di persone che per motivi diversi hanno cominciato a cantare o suonare in chiesa e, nella maggior parte dei casi, nei sottoscala delle loro abitazioni, ma la tenacia, la forza, e il talento unitamente alla grande “speranza” di arrivare da qualche parte, anche a costo di prendere un treno per una destinazione lontana da casa, ha permesso loro di diventare i nostri idoli musicali di oggi ai quali rivolgiamo il nostro incondizionato amore.