“Siamo rimaste solo io e la cucina. Mi sembra un po’ meglio che pensare che sono rimasta proprio sola. Nei momenti in cui sono molto …
feltrinelli
Banana Yoshimoto, Delfini
Come si fa a intitolare un libro Delfini? Scrivendo la parola ‘delfini’ nel testo 12 volte (contate)?
Banana, nel 2004, ci aveva fatto un brutto scherzo. Dopo “Il corpo sa tutto”, aveva annunciato: “non scriverò più, basta, mi ritiro”. E invece, non solo da allora ha sfornato altri sei libri, ma nel frattempo ha anche dichiarato di sentirsi pronta per un Nobel per la letteratura. Lei, la vincitrice di premi del calibro del Umitsubame First Novel Prize (un premio così celebre che non ne esiste nemmeno un sito internet) e del Fendissime under 35 nel 1996 per “Lucertola”, ora vuole puntare in alto. E ci prova con questo ultimo sforzo intitolato “Delfini”, del 2006 ma approdato al mercato italiano solo dal 2010.
Lo si propone come libro più brutto del mondo, e presto capirete il perché.
Erri De Luca, Il giorno prima della felicità
C’è Napoli, c’è il dopoguerra, c’è un’infanzia vissuta nei quartieri popolari. Temi e luoghi cari a Erri De Luca tornano nella storia di un giovane orfano con la passione per i libri e per Anna, la ragazzina del terzo piano. A prendersi cura di lui sarà Don Gaetano, portinaio tuttofare dell’immobile in cui vive. Muratore, elettricista, offrirà ala ragazzo l’arte di un mestiere e il calore di lunghe serate passate a chiacchierare attorno a un tavolo. Attraverso lui, il ragazzo, conoscerà la storia di un ebreo rifugiatosi nella cantina del palazzo durante l’occupazione e apprenderà i fatti accaduti nell’autunno caldo del ’43, all’epoca della rivolta di Napoli contro i tedeschi.
Al-Aswani ‘Ala, Palazzo Yacoubian
E’ la saga degli abitanti di un palazzo costruito al Cairo negli anni trenta da un miliardario armeno che era riuscito a creare un impero dal nulla. Hagub Yacoubian lo fece costruire nel 1934: dieci piani in stile europeo, balconi decorati di statue, colonne e scale di marmo, persino un moderno ascensore Schindler. Un palazzo talmente bello e signorile che il suo proprietario ha voluto incidere il suo nome sul portone d’ingresso, a futura memoria: Palazzo Yacoubian. Un palazzo che esiste per davvero al numero 34 di viale Talaat Arb, a due passi dalla sinagoga del Cairo, dalla mitica pasticceria Groppi e dal cafè Riche.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine
Come se il terremoto epocale di Lisbona fosse continuato nell’ anima di un uomo, e avesse prodotto nei suoi paesaggi interni fratture inestinguibili, così si leggono le note, scritte tra il 1913 e il 1934, che Fernando Pessoa ci ha lasciato come Livro do Desassosego, Il Libro dell’ inquietudine, una “autobiografia senza fatti”, una “Baedecker” attraverso le tortuosità dell’ animo umano. Il libro, era stato pubblicato in Portogallo per la prima volta nel 1982, 47 anni dopo la morte dell’ autore.
Marco Archetti, Maggio splendeva
Marco Archetti Maggio splendeva Feltrinelli Questo libro riflette molto il carattere di noi Italiani: un po’ affubulatori, un po’ famiglioni, condito con una ipocrita rispettabilità …
Massimo Mucchetti, il baco del corriere
Massimo Mucchetti, Il baco del Corriere Feltrinelli E’ cosa dell’altro ieri. L’inchiesta giudiziaria avviata dalla procura di Milano che ha accertato l’intrusione nei computer del …