Murakami Haruki, nell’ultimo romanzo Einaudi After Dark, che si avvale dell’ottima versione di Antonietta Pastore e che è tutto all’insegna del guardare, dell’osservare, si misura con la tecnologia digitale e le onde elettromagnetiche. Da segnalare il passaggio al «noi» per raccontare una nuova storia. Non un «noi» dalla cattedra, ma un «noi» coinvolgente, un «noi» tra eguali. All’inizio, insieme, siamo un occhio satellitare che, di notte e in verticale, zoomma sul quartiere degli svaghi di una metropoli dal mare di luci al neon di mille colori.
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Bioetica. Il libro di Ignazio Marino
Ignazio Marino, medico, senatore, candidato alla segreteria del Pd, mandato in libreria da Einaudi
Pubblichiamo un estratto sul tema del testamento biologico dal capitolo
intitolato “Che cosa ne pensano gli italiani?”.
Dal 2006 ad oggi, ovvero da quando ho iniziato a dedicare parte del mio tempo allo studio del testamento biologico, ho seguito con attenzione l’orientamento degli italiani attraverso numerose ricerche e indagini demoscopiche, realizzate tra la popolazione in generale ma anche all’interno di gruppi di persone selezionate sulla base della loro professione, religione, appartenenza geografica, livello sociale e culturale. Vi è un dato che rimane costante nel tempo e che risulta sempre identico in tutte le indagini: la stragrande maggioranza degli italiani è convinta che le decisioni su come affrontare le terapie nelle ultime fasi della vita debbano spettare all’individuo, a nessun altro. I cittadini conoscono bene i termini della questione, sono consapevoli dei propri diritti e non intendono rinunciarvi.
Philip Roth, Everyman
Sintesti della lezione di Everyman. La vita e’ l’addizione delle sue esperienze, vale per chiunque. E la morte e’ la contabilità della somma finale. Siamo stati giusti? Siamo stati onesti? Siamo stati equi con le persone amate, con i lavoro, con noi stessi? Michele Genchi in cerca di risposte nell’ennesimo libro di Philip Roth.
Comarc McCarthy, Sutree
Ci sono voluti vent’anni, non molto più del tempo impiegato da Cormac McCarthy per scriverlo, perché i lettori potessero trovare in libreria la traduzione italiana …
L’angolo di Layla
Il periodo è florido.
Non capita così spesso di leggere di fila libri che ci sorprendono e soprattutto che una volta finiti ci mancano. Eppure questo momento d’oro mi è capitato…non posso far altro che condividerlo.
Signore, quando entrerete in libreria, gironzolando senza scopo, toccando le copertine qui e là, cercando di orientarvi tra la miriade di fascette del tipo “sensazionale” “indimenticabile” “avrei voluto scriverlo io” e chi più ne ha più ne metta…dirigetevi senza timore al settore dei classici afferrate Persuasione di Jane Austen e non mollatelo fino a quando non sarà posizionato sul vostro comodino.
Roth Philip, Il fantasma esce di scena
Sono passati tre decenni, dal giorno che Philip Roth ha pubblicato “Lo scrittore fantasma”, il primo dei suoi numerosi romanzi-cronaca delle avventure del suo più noto alter ego, Nathan Zuckerman.
Edward Bunker, Mia è la vendetta
Edward Bunker
Mia è la vendetta
Einaudi
Einaudi Stile Libero pubblica in anteprima mondiale un nuovo romanzo dell’autore di culto. Cinque racconti folgoranti, da grande letteratura, in cui l’autore “di culto” racconta un secolo di scontri tra neri e bianchi, come chiave per capire non solo il carcere, ma l’intera storia degli Stati Uniti. Questo libro è l’addio di Bunker ai suoi lettori.
Viene pubblicato in anteprima mondiale nel Paese che forse lo ha amato di piú.
Tiziano Scarpa, Stabat Mater
Di giorno Cecilia suona il violino nell’orchestra dell’orfanotrofio, anonima creatura invisibile dietro le grate metalliche della chiesa. Di notte scrive lettere alla madre che non …
Daniele Del Giudice, Orrizonte mobile
Ne nasce una narrazione che víola le leggi del tempo – proprio come l’Antartide, dove «ogni settantacinque chilometri cade un fuso orario» – per raccontare l’esperienza dell’autore e contemporaneamente le spedizioni ottocentesche degli esploratori Giacomo Bove e Adrien de Gerlache, dei cui taccuini di bordo Del Giudice ripercorre le pagine più intense. E, al termine di questo viaggio di formazione, l’uomo moderno prende atto della sua incapacità di ripetere, in un presente in cui l’avventura non è più possibile, le mitiche imprese del passato, vera epica di un continente in cui le storie degli uomini si sono sovrapposte nei secoli come gli strati del ghiaccio antartico: «Le storie non sono nelle basi – suggerisce un compagno allo scrittore visitando un ghiacciaio – le storie sono qui.