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Grandi e piccoli a confronto. La fiction non vende più.

Grandi e piccoli a confronto. I dati Nielsen a Più libri.
Se il 2010 chiudeva bene per il mercato del libro con un +3,3% a valore e un +3,6% a copie, il 2011 sembra essere tutt’altra storia. Secondo i dati Nielsen Bookscan Italia presentati ieri a Più libri, il comparto libri decresce in questa chiusura di 2011 e anche i piccoli editori risentono dell’andamento riposizionandosi ai livelli del 2009.
Dopo un trend a prezzo di copertina altalenante per la maggior parte del 2011, a partire da metà agosto il mercato ha iniziato a dare segni sempre più negativi fino ad arrivare a novembre a far segnare un calo pari al meno 0,7% complessivo.

Parole nuove per BookAvenue. Antonio Capitano

Come si spiega la nostalgia sempre più diffusa per il vecchio secolo? Cosa è andato storto nell’agonia del Novecento e nel primo decennio del ventunesimo secolo? Siamo forse tutti orfani delle ideologie e della Guerra fredda, ma che hanno garantito cinquant’anni di pace? Siamo semplicemente tormentati dal ricordo del petrolio a 9 dollari al barile, e dei prezzi in lire, pieni di zeri, ma alla fine più convenienti? Ci spaventano di più la crisi delle banche americane, o quelle nostrane?  
Ancora: siamo turbati da fenomeni più gravi e profondi che minacciano la natura stessa delle società organizzate, come l’immigrazione, l’emergere delle società d’oriente con la crescita a due cifre, la crisi economica che affrontiamo, l’Europa e altre questioni. E noi?, come ci misureremo con questo cambiamento? Come sbrogliare vecchi e nuovi nodi, uno per tutti: quello della questione morale, nei cui gangli c’è la vera sfida alla modernità del nostro Paese?

La scomparsa di Christa Wolf

foto autriceLa scrittrice Christa Wolf, uno dei massimi autori tedeschi, a lungo simbolo della letteratura del dissenso in Germania est, è morta a Berlino; lo riferisce Der Spiegel.
L’autrice di “Cassandra” e “Un cielo diviso” aveva 82 anni. L’annuncio è stato dato dalla casa editrice tedesca Suhrkamp Verlag Lo spiegel la ricorda come “una delle maggiori scrittrici tedesche del dopoguerra e la più importante cronista della Ddr e della spartizione tedesca”.
Nata nell’attuale Polonia, trascorre l’infanzia sotto il nazismo ma alla fine della seconda guerra mondiale si ritrova nella Germania Est. Laureata in germanistica all’università di Jena negli anni 50 sposa lo scrittore Gerhard Wolf. Dal 1962 lavora come critica letteraria presso la rivista dell’Unione degli Scrittori della DDR “Neue Deutsche Literatur”.

Alla ricerca del giallo perfetto. Ritratto in nero di Roma

Chissà perché, quando si discutedi narrativa ‘gialla’ (definizione di comodo, filologicamente non correttissima, che include anche il ‘noir’, il ‘poliziesco’, l”hard boiled’ e tutti i generi e sottogeneri affini), salta sempre fuori la definizione: «E’ arrivato il Montalbano…» con annessa provenienza cittadina. Ecco quindi il ‘Montalbano fiorentino’, ‘bolognese’, ‘perugino’, ‘spezzino’… Nel caso che analizziamo siamo in presenza, secondo questa vulgata un po’ stucchevole, del ‘Montalbano romano’.
Inciso per chiarir ancor più il concetto: quando eravamo più giovani andava di moda dire che Camilleri era il ‘Montalbàn siciliano’ e oggi, che siamo invecchiati, leggiamo come il grandissimo Markaris sia ‘il Camilleri greco’. Entravano in campo altre variazioni: Montalbano era, ad esempio, il ‘Pepe Carvalho siciliano’.

michela murgia

L’uomo che guarda

di Michela Murgia

Parigi è offensivamente simile alla sua rappresentazione in cartolina. La parte di città dove mi sto muovendo da giorni sembra essersi messa d’accordo per replicare con fedeltà ogni singolo stereotipo che qualunque non francese associa in automatico alla Francia. C’è tutto: baguette, bistrot, croissant e sopra ogni cosa quell’atmosfera retrò da vecchio cinematografo, unita al gusto per le cose vecchie disposte in apparente casualità sui davanzali di certe case dalla facciata di legno. Speri che la città ti risparmi almeno l’organetto e invece giri l’angolo di rue de Seine ed eccolo lì, pronto a spararti Edit Piaf tra i tonfi dei passi della gente che viene via dalla visita a Notre Dame.

michela murgia

Legge sul libro. L’intervento di Michela Murgia

Ho chiesto a Michela Murgia di intervenire sull’articolo pubblicato qualche giorno fa sul tema della nuova legge sul libro e dell’interesse suscitato. Grazie all’Autrice.

Caro Michele,
la ringrazio della segnalazione. Ho letto l’articolo che ha scritto con molta attenzione.
Mi trova d’accordo sul fatto che i libri siano troppo cari e non credo affatto che la procedura che porta un libro a costare 19 euro sia determinata dai costi reali di produzione. Ma non bisogna negarci che uno dei fattori per cui le case editrici – soprattutto le piccole e medie – hanno alzato i prezzi oltremodo è stata la necessità di dover reggere le forbici di sconto che la grande distribuzione, l’on line e le catene chiedevano di poter offrire ai loro clienti. Il fatto che alle grandi catene sia stato sinora permesso di esercitare i vantaggi dell’economia di scala con totale spregiudicatezza ha fatto sì che le case editrici scaricassero il recupero dei margini sui lettori, alzando il prezzo di copertina in vista dei numeri garantiti dalla vendita di massa. Per questo le chiedo se siamo certi che l’unica risposta opponibile al caro prezzi del libro sia lo sconto selvaggio, o se invece la possibilità di svendere sempre non sia uno dei fattori che ha contribuito a far lievitare esponenzialmente il costo dei libri.

Perchè la legge sul libro non salverà i librai (e gli editori) indipendenti

È € 18,99 -17,99- 19,99 il prezzo migliore? Lo chiedo perché il prezzo al pubblico di titoli di punta degli editori sembra essere in aumento, e i librai tutti nessuno escluso stanno cominciando a sentirne il costo.

Alcuni osservatori ritengono che le edizioni Trade (per capirci: le prime edizioni rilegate) stanno perdendo acquirenti. Ecco alcuni esempi di titoli recenti o poco tali, la cui media del prezzo copertina è ora di 3,00 euro circa superiore di quanto non fosse cinque anni fa.