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La trottola di Sofia

La matematica mi aveva incuriosita sin da piccola. Tutto merito dell’amore che mi avevano trasmesso i miei zii e mio padre per questa scienza, ma anche di una buffa carta da parati. Quando i miei genitori si erano trasferiti in campagna, avevano tappezzato le pareti della casa con delle carte eleganti, fatte venire apposta da San Pietroburgo. Ma avevano fatto male in calcoli e, arrivati alla camera di noi ragazzi, la carta da parati era finita. Fu deciso di ricoprire, provvisoriamente, le pareti con dei rotoli di fogli pieni di formule astruse, acquistati molti anni prima da mio padre. Passavo ore ad osservare quei segni e quei numeri, allora incomprensibili, cercando di capire il significato di qualche passaggio.

 

Crack! Un anno in crisi

Alle 21:30 si sentì la chiave nella toppa della porta. Esteban la sentì dal suo letto. Ora poteva addormentarsi senza timore dei robot umanoidi. Il vero salvatore del mondo era papà. Anche Charlie sentì chiudersi la porta d’ingresso. Quando era piccola, correva verso papà, lui la prendeva in braccio dicendo che “era la più bella” e Charlie credeva che mamma fosse gelosa. Adesso Charlie chiudeva la porta della sua stanza dopo cena e non si muoveva più dal letto. Si vietava perfino di pensare: “E’ arrivato papà”. Eppure, quando sentì i suoi passi in corridoio, smise di leggere Psycho-boy e trattenne il respiro. Suo malgrado lo incoraggiò mentalmente: “Entra, entra”. ma i passi si allontanarono. Lui non osava. Lei non osava più. Da qualche mese, Charlie e papà si erano persi di vista.

 

I classici del cuore

La magia delle parole che si combinano in immagini è davvero senza tempo, soprattutto in quei libri che hanno segnato l’immaginario e posto nel cuore e nella mente semi audaci, per far germogliare rispetto, conoscenza e passione per le storie. Con questa rubrica vi dedico i miei classici del cuore, quelli che mi hanno donato solide radici, senza le quali ora non sarei qui.

 

 

 

Non piangere non ridere non giocare

Guidata da Paul, Teresa si muoveva sospesa in quel cielo che aveva solo guardato a lungo dalla prigione della sua stanza. Ora poteva vedere tutto il paesaggio che la circondava, l’altro lato della strada, con le persone che camminavano frettolose, l’intero giardino pubblico con i bambini che si rincorrevano fra lo svicolo e le altalene, il tram che sembrava un lungo bruco vede e giallo.

Matite colorate in fondo al mare

A volte temo che non ci sarà mai un porto nel quale approdare. Forse il nostro viaggio continuerà all’infinito in un mare disabilitato e ostile (Seydou).

Vorrei annullare la noia, la stanchezza, ma anche quelle cose brutte che sento alla televisione, come la guerra e la morte. Se avessi una bacchetta magica, cambierei il mondo, ne sono certo. Purtroppo in mano ho solo una matita e non credo che questo basti per modificare le cose (Marco).