Mostra: 19 - 20 di 20 RISULTATI

I libri, prime vittime della crisi

Acquisti giù del 10 per cento.E sei su dieci scelgono volumi sotto i 10 euro. Crollano i lettori forti. La Commissione Cultura difende la legge sugli sconti

Si comprano meno libri, si legge meno e con sempre maggior attenzione al portafoglio e al prezzo di copertina, preferendo nel 59% dei casi acquisti entro i 10 euro. Sono alcuni dei dati emersi durante il convegno di qualche tempo fa “Ad un anno dall’approvazione della legge sul prezzo dei libri. Gli operatori a confronto”, organizzato a Roma, presso la Sala del Mappamondo di Montecitorio e promosso dalla Commissione Cultura della Camera, per fare il punto sul mercato del libro a dodici mesi dall’entrata in vigore della Legge 128 del 27 luglio 2011, che ha come primo firmatario Riccardo Levi. Una discussione sull’efficacia della norma che si poneva come primo obiettivo di contribuire a salvaguardare un mercato dell’editoria aperto e pluralista mettendo dei limiti alla politica aggressiva degli sconti, fissati a un massimo del 15% per i librai e del 25% per gli editori durante le campagne promozionali (con l’esclusione del mese di dicembre). Una norma che però ha dovuto fare i conti con la difficile situazione economica del Paese.

La crisi del buon libro

Gli addetti ai lavori se lo sussurravano tra loro: «Il Cento è sempre più basso». Il concetto non è difficile da capire. Prendiamo la classifica dei libri più venduti, assegniamo il massimo valore percentuale al best seller del momento e tutti gli altri si assesteranno di conseguenza. Bene, il punto è che per ottenere la quotazione più alta, da qualche tempo in qua, è sufficiente un numero di copie pur sempre ragguardevole, ma comunque ridotto rispetto a quanto accadeva in passato. Segno che si comprano meno libri o, per essere più precisi, che per i libri si è meno disposti a spendere, come dimostra il recente successo di titoli il cui prezzo di copertina sfiora, senza superarla, la fatidica soglia dei 10 euro. Poteva sembrare un’impressione, forse addirittura un luogo comune. Ora, però, i dati della Rapporto Nielsen commissionato dal «Centro per il libro e la lettura» cancellano ogni dubbio: la flessione c’è ed è misurabile in un dato che appare clamoroso. Nell’ultimo quadrimestre del 2011, infatti, le vendite in libreria sono crollate del 20% rispetto all’anno precedente. Comprare si compra poco, insomma, e regalare si regala meno, perfino a Natale. Ma l’onda della crisi, a quanto pare, è tutt’altro che esaurita, come lascerebbero intuire i dati – per ora non ufficiali – relativi a questo esordio del 2012.