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La crisi di vendite dei libri. Fine di un anno disastroso

Uno su due non legge e quelli che leggono vanno in libreria sempre meno. Oltre al calo delle vendite, che ha portato molte librerie, soprattutto indipendenti, alla chiusura, si registra un costante calo di presenze dei lettori e di frequenza di visita nelle librerie. In breve: sono sempre meno le persone che entrano in negozio. Di questo fenomeno sono le librerie indipendenti a pagare il prezzo più alto (-4.15%) mentre quelle di catena soffrono meno (più o meno il -2%). >>

Era Ora!

(Fonte dati: Ibuk.it) Dopo l’incoraggiante riduzione delle perdite dei mesi estivi, Settembre finalmente registra il segno più, con risultati positivi sia a valore che a pezzi. Dopo otto mesi con il segno meno si registra un dato positivo: 2,25% a valore e 1,31% a numero di pezzi segno, tra l’altro, che il prezzo medio del mese ha avuto un ulteriore piccolo incremento.

Interessante il confronto tra Novità e Catalogo del solo mese di Settembre, che evidenzia un incremento rispettivamente del 4,5% e dell’1,1%.

I 54 Editori che rappresentano il 70% del Sellout perdono complessivamente l’1,37%.

Il buco nero della crisi dei libri non conosce la fine

(fonte AIE) Siamo il secondo Paese d’Europa con meno lettori. Tanto che, nel 2014 il mercato si è ridimensionato di un altro 5% a valore circa ed era annunciato cui si aggiunge ai brutti numeri dello scorso anno nello stesso periodo e’ stato del -6%, per il quarto anno consecutivo. E L’Aie si mobilita. L speranza? erano gli e-book: risultato?, crescono troppo lentamente. Agli italiani dell’e-reader gliene importa poco o nulla.

La promozione della lettura in tutte le sue forme

di Giovanni Solimine

Si rischia di essere noiosi a ripetere in ogni occasione il rosario delle cifre che descrivono lo stato della lettura e delle competenze linguistiche degli italiani. Ma forse vale la pena di ricordare qualche dato. Soltanto il 43% degli italiani legge un libro all’anno (a fronte del 61,4% degli spagnoli, 70% dei francesi, il 76% degli inglesi, l’82% dei tedeschi);>>

Ok!, il prezzo è giusto?

Il prezzo medio di copertina dei libri (di carta) che il lettore acquista – non considerando eventuali promozioni fatte dagli editori – è diverso da un canale di vendita all’altro. E, sorpresa, è più alto nei canali on line rispetto alle librerie fisiche. È più alto nelle librerie “indipendenti” che in quelle di catena.

È più alto nelle librerie on line perché (ormai) è solo lì che ci si può trovare un certo tipo di produzione (meno mainstream) di cultura e di ricerca. Le librerie indipendenti – complice la crisi – hanno dovuto infatti alleggerire il loro magazzino. E nell’alleggerirlo hanno inevitabilmente dovuto privilegiare i titoli a più alto prezzo e a minor indice di rotazione. Inevitabile per il lettore (e cliente) andare a cercare poi questi titoli negli store online che possono anche massificare di più le promozioni e offrire la spedizione gratuita.

E quale dovrebbe essere oggi per un cliente / lettore il prezzo giusto per un e book di varia? >>

La crisi in libreria e un ricordo di Andrè Schiffrin.

Peggiora nella seconda parte dell’anno l’andamento del mercato complessivo del libro. A fine ottobre si registra infatti un -6,5% a valore (circa 75milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2012 nei canali trade, in altre parole librerie, online, grande distribuzione): un segno meno che aggrava il -4,4% dei primi quattro mesi dell’anno e il -5,4% dei primi otto mesi dell’anno. A “Più libri più liberi”, in apertura nei prossimi giorni a Roma, verrà presentata la consueta indagine Nielsen. (BookAvenue sarà presente e ne darà conto subito dopo

I libri, prime vittime della crisi

Acquisti giù del 10 per cento.E sei su dieci scelgono volumi sotto i 10 euro. Crollano i lettori forti. La Commissione Cultura difende la legge sugli sconti

Si comprano meno libri, si legge meno e con sempre maggior attenzione al portafoglio e al prezzo di copertina, preferendo nel 59% dei casi acquisti entro i 10 euro. Sono alcuni dei dati emersi durante il convegno di qualche tempo fa “Ad un anno dall’approvazione della legge sul prezzo dei libri. Gli operatori a confronto”, organizzato a Roma, presso la Sala del Mappamondo di Montecitorio e promosso dalla Commissione Cultura della Camera, per fare il punto sul mercato del libro a dodici mesi dall’entrata in vigore della Legge 128 del 27 luglio 2011, che ha come primo firmatario Riccardo Levi. Una discussione sull’efficacia della norma che si poneva come primo obiettivo di contribuire a salvaguardare un mercato dell’editoria aperto e pluralista mettendo dei limiti alla politica aggressiva degli sconti, fissati a un massimo del 15% per i librai e del 25% per gli editori durante le campagne promozionali (con l’esclusione del mese di dicembre). Una norma che però ha dovuto fare i conti con la difficile situazione economica del Paese.