Quello che emerge da queste pagine è la storia di una monumentale solitudine che riporta la lotta instancabile ed ostinata contro la miseria che il mondo getta impietosamente addosso a Chaplin e la sua famiglia. Vagoni di sventure consacrano il piccolo Charles, che racconta il difficilissimo inizio e una esistenza ardua ma dignitosa mai sbeccata o sgualcita da una lacrimevole autocommiserazione. Il grande attore inglese descrive tutto senza filtri, finanche la smodata ricchezza, con un’immancabile ed inaspettata delicatezza.
Quale miglior esempio per Marina Andruccioli, che fa ricorso a questa lettura per offrirci una bussola per tempi agitati.
cinema
Will, il potere della volontà
La coraggiosa autobiografia di un’uomo che a cinquant’anni crede di aver tutto quello che basti per far vivere se stesso e la sua famiglia in maniera agiata e scoprire invece di non avere niente. Anzi di stare per perdere quello che aveva di più importante.
Questa sfida per cambiare se stessi può essere di insegnamento per tutti? Cosa siamo disposti a fare per non perderci e non perdere quello che amiamo di più?
Marina Andruccioli studia su questo da molto tempo e ci offre ancora una volta il suo punto di vista, recensendo il libro del grande attore hollywoodiano.
Non sappiamo più sognare altri mondi
Un tempo si sosteneva che “tutto è politica”. Ora che nulla lo è più, domina il conformismo.
In che mondo viviamo? Si vada al cinema a vedere i film premiati nelle due più importanti rassegne italiane, quella di Venezia e quella di Roma. Documentari sulla vita miserevole che si svolge lungo il raccordo anulare di Roma; sguardi dal finestrino di un tir su anonime esistenze.
Goffredo Fofi. Dopo Fellini, niente. Il cinema italiano senza eredi
“Fellini, Antonioni, Monicelli. Nel cinema italiano di oggi non è rimasto niente di questi grandi maestri”. Non ha dubbi Goffredo Fofi, critico cinematografico e memoria storica della settima arte dalla seconda metà del ‘900 a oggi. “Non direi che ci sono colpe specifiche, quanto piuttosto un disastro organizzativo, politico, umano. I tempi sono cambiati e il cinema non ha più il ruolo centrale che aveva negli anni ’70. Se siamo ridotti così è colpa della televisione, che ha impoverito il cinema, costringendolo ad adeguarsi ai suoi bassi standard”.
Perchè “Bella addormentata” sono soldi buttati
A vedere l’ultimo film di Bellocchio ci sono andata più che ben disposta. Sono sensibile al tema e L’ora di religione a suo tempo mi era molto piaciuto. Peccato: stavolta ho buttato via i soldi e mi resta il rammarico di una bella occasione mancata. Bella addormentata, al di là delle velleitarie dichiarazioni appiattisce le sfumature il cui tema obbligherebbe all’intelligenza
MM