Qui si parla di un libro ma non possiamo considerarla una recensione a tutti gli effetti. E’ piuttosto una cronaca di lettura e di come questa agisca sulle convinzioni di chi legge. La lettura è una scommessa con se stessi ogni volta. Marina Andruccioli ancora una volta usa l’espediente a noi più congeniale per aiutarci a guardare. Le pagine di Sophie Anderson, sia pur racconto fantastico, sono mezzo di contrasto, una cartina di tornasole sull’esperimento più importante: vedere il levarsi verso l’alto dei figli e di riflesso il genitore che siamo. E’ quello che fanno i libri: talvolta capaci di un cambio di passo del cammino di chi legge.