La protagonista eredita la casa della zia anticonformista in una Roma lontana e sconosciuta e si chiede cosa ci sia di tanto segreto dietro una porta chiusa da anni? Marina Andruccioli sembra chiedere la stessa cosa a ognuno di noi. Cosa c’è dietro le nostre porte chiuse da anni? Le nostre passioni nascoste, i nostri amici, i nostri amori, le nostre decisioni mancate? Come per la protagonista, aprire quelle porte disvela il nostro destino.
Il cuore nascosto


Roma, una città che ha il privilegio di racchiudere al suo interno molte identità i cui elementi e caratteri si mischiano e si fondono in una miscela unica al mondo. La stratificazione temporale si coniuga in maniera affascinante con il suo sviluppo nello spazio. Utilizzando appropriate chiavi di lettura è possibile fare emergere ed indagare città a se stanti, colme di riferimenti storici e testimoni di culture e progettualità. Sicuramente poco nota ma assai intrigante, è la “Roma massonica”, costantemente sotto gli occhi di cittadini e visitatori, non si manifesta tuttavia alla stregua delle grandi antiche vestigia, delle chiese, dei monumenti importanti.
“Le mani: sono immobili a Londra, si muovono a Parigi, si agitano vorticosamente a Roma, dove sono le eliche del pensiero”: lo scriveva oltre mezzo secolo fa l’umorista francese Pierre Daninos. Che gli italiani gesticolino non è una notizia: è uno stereotipo, un luogo comune, ma uno di quei luoghi comuni verissimi. Per noi è così naturale e scontato da trovare quasi ridicolo che il New York Times ci dedichi un articolo. Ma il pezzo scritto da Rachel Donadio (cognome che tradisce le origini italiane) è divertente, ragionato e – per i non italiani – anche molto utile, visto che è accompagnato da video e foto che illustrano il significato di gesti per noi molto familiari. >>