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Prima di Me. Luisa Mattia e Mook

Cos’ero prima di me?
E dove?
Mi faceva il cielo.
Mi facevo, dico perché, ero niente dentro a tutto quanto.
Ero niente dentro tutti.
Ero tutti e tutto.
Mi facevo il tutto. Proprio.
Mi faceva con le mani la sabbia.
E l’acqua nella sabbia.
Morbida, la sabbia.
Molle la mia forma.

Prima, che è prima di essere me, quando nel tempo Chissadove non ero affatto il centro dell’universo, prima dell’esistere al mondo, dell’essere dato alla luce, prima, appunto, è un dove, da cui muove un gesto, da cui nasce il pensiero e la parola, di me.

Nove storie sull’amore

“… Una bambina aveva trovato un uccellino. Chissà forse era stato un temporale a farlo cadere dal nido o forse aveva perso la strada e si era perso d’animo, come capita anche alle persone.
La bambina, che da tempo voleva un giocattolo bello e vivo come l’animale, l’aveva raccolto, pulito, era andata a scavare dei vermi nella terra per dargli da mangiare, gli aveva fatto un letto di paglie secche e, infine sulla testa gli aveva messo un tetto, proprio come quello che aveva lei […]
Un giorno l’uccello trovò la finestra aperta e prese il volo. Ritrovò l’odore di quando pioveva, le ombre di mezzanotte e quelle del mezzogiorno […]
« Casa! »  gridò allora e la bambina che non aveva mai sentito la sua voce, scoprì che l’uccello scappato cantava. Cantava così bene che dentro di sé sentì il cuore scappare dietro all’uccello. E invece di piangere, chissà perché, fu contenta … “ (p
ag.16) [segue ]