Londra, 29 aprile 2011 – Il ‘Ritratto di Dorian Gray’ venne pubblicato per la prima volta alla fine dell’ottocento. Nel 2011 siamo pronti a leggerne la versione integrale: senza sconti per i puritani. ”Volgare”, ”impuro”, ”sudicio”, ”sporco”. Queste accuse costrinsero J. M. Stoddart, il primo editore di Oscar Wilde (1854-1900), a pregarlo di rimuovere dal suo romanzo allusioni troppo esplicite all’omosessualità e all’eccessiva sensualizzazione dei rapporti tra i protagonisti.
Fu poi lo stesso editore a ‘manomettre’ lo scritto, apparso per la prima volta nel giugno 1890 sulla ‘Lippincott’s Monthly Magazine’. Sparì così dalle pagine il carattere omoerotico tensione che Basil Hallward avverte per Dorian Gray, ossessionato dal suo ritratto, come del resto sparirono tutti gli elementi che sembravano alludere all’omosessualita’ dello stesso Gray. Stoddart eliminò inoltre ‘molti passaggi in cui
Wilde si soffermava sullo stile di vita decadente”, ha spiegato il professore Nicholas Frankel, curatore de volume pubblicato con il titolo ‘The Picture of Dorian Gray. An Annotated, Uncensored Edition’.
Frankel, professore di letteratura inglese alla Virginia Commonwealth University, commenta: ”Ormai i tempi sono maturi per la pubblicazione del romanzo di Wilde nella sua versione non censurata. Ed è la versione del romanzo che Wilde vorrebbe che fosse letta nel XXI secolo, alla luce del sole”. Un portavoce della Harvard University Press ha precisato che la differenza tra il testo originale di Wilde e la versione pubblicata a stampa del romanzo per 120 anni era ”nota fino ad oggi solo a un pugno di studiosi che avevano avuto accesso al manoscritto”.
Negli Stati Uniti critici letterari e accademici, riporta la stampa inglese, accordano al ‘restauro’ un valore documentaristico più che estetico. Lo scrittore e giornalista Brooke Allen ha scritto sul sito internet di Barnes and Noble: ”Non e’ detto che il testo originale sia in realtà ‘migliore’ rispetto alla versione del libro pubblicato nel 1891 e da allora sempre ristampato. Questo è un punto controverso”.
A parere di Allen l’edizione commentata curata da Frankel ”anche se è un tesoro per gli studiosi e per chiunque abbia un serio interesse per Wilde e il suo estetismo, dovrebbe essere in realtà un complemento al testo standard del romanzo piuttosto che sostituirlo.” Cosa di cui non si corre alcun rischio: da più di un secolo, il ‘Ritratto’ si diffonde nella sua versione censurata.