Podcast. La montagna sacra: Chick Corea.

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Chick Corea è uno dei jazzisti più influenti della scena musicale internazionale da più di cinquant’anni. Dal 1973, praticamente ogni anno, tutti i suoi lavori sono entrati nella Bilboard list e con quasi la stessa frequenza ha vinto qualche premio (dal miglior album, al miglior gruppo e/o individuale Jazz e/o performance, eccetera eccetera).

E’ un grande musicista e pianista magistrale. Un virtuoso del sintetizzatore che lo riconosci al suono. Insieme a Herbie Hancock e Keith Jarrett, è stato uno dei primi artisti considerato grande quanto Bill Evans e Tyner McCoy. Ha cominciato, manco a dirlo, giovanissimo. Aveva quattro anni e chi lo influenzò maggiormente è stato uno dal nome…Bad Powell; non so’ se mi spiego.

Ha suonato praticamente con tutti i grandi protagonisti della scena Jazz internazionale per quanto Stan Gets e Herbie Mann sono stati i suoi amici di sempre. A fine degli anni sessanta è sulla scena nel gruppo di Miles Davis proprio insieme ad Hancock collaborando ad album che sono passati alla storia e che il mio due di coppia tiene praticamente dietro il filo spinato: parlo di Bitches Brew e Silent Way. Per ascoltarli bisogna chiedere il permesso. Un uomo insopportabile.

Ma questo artista enorme ha suonato pure con un gruppo brasiliano, tanto per dire la sua versatilità e curiosità musicale, con Stanley Clarke, Joe Farrell, Airto e la splendida cantante Flora Purim; una tip a, questa, alla Ella Fitzgerald o Sarah Waughan. Non so se mi spiego… (e due!).

Insomma; a fine anni ottanta, eccolo con l’Elektric Band e poi con una parte di essi, l’Akoustic Trio. Hanno suonato per un po’ di anni insieme. Il 21° secolo lo si vede da solista con un paio di nuovi album uno dei quali è Originals e una raccolta dal nome ovvio ed evocativo Past, Present & Future.
Ne ho ascoltato i brani: mi ha ricordato Keith Jarret non quello degli Standards però.
Io lo preferisco con John McLaughlin nella riedizione dell’album di Sua Maestà M.Davis: Bitches Brew. Insieme, hanno messo sù una band con bravi musicisti e l’apparizione di Herbie Hancock.

Le ultime cose non mi piacciono per niente. L’anno scorso è comparso in casa un album dal titolo The Vigil con un gruppo di persone never covered, si direbbe in lingua. A parte Outside of Space, non riesco proprio a dire che sia bello. Bah!

dalla collezione di casa.
di The Vigil, ho appena finito di dire. Solo Piano, Improvisation children’s song è decisamente meglio. Dentro ci trovate Where are you now in otto frammenti molto, molto orecchiabili ma ugualmente per… palati fini. Bello pure il disco con Stefano Bollani dal titolo Orvieto dentro ci sono brani dal vivo belli uno più dell’altro. Seganlo Doralice e Armando’s Rhumba che valgono il costo del disco. Chiudo con Silent way e BB: ma questa è un’altra storia: in uno c’è McLaughlin nell’altro M.Davis. Che ve lo dico a fare?.

da You Tube, Silent Way. Cosa sennò?

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