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Salire. Salire con i falchi tra le mani. Salire dalla cucina semibuia con Piccolo. Salire all’ultimo piano dell’ospedale in costruzione. Salire sulle montagnole di terra con la Potente. Salire sopra lo sgabello per vedere fuori dalla finestra, quando sei ancora troppo piccolo ma i tuoi occhi troppo avidi.

 

I bambini hanno sogni autentici, personali, fuori spesso da schemi consueti. Solo che a volte possono apparire strampalati, se visti dallo sguardo giudicante di un adulto.

I grandi si sa sono specializzati a bruciarti l’entusiamo. … Se gli dici cosa vuoi essere quando cresci, gli adulti mica ti danno retta. Ah si che bravo, che bello, dicono andando avanti a farsi gli affaracci loro.

Sono comunque sempre sogni grandi, come piccole luci che arrivano per caso a folgorare il cuore, a tracciare una traiettoria, un filo rosso con cui tessere le visioni del proprio crescere. Salvatore ha 6 anni quando nel bel mezzo di un film di avventura, sente accendersi dentro una piccola, potente fiamma.

Mi mangiavo le scene una dopo l’altra. Finché ecco quella che butta per aria la mia vita: pochi secondi in bianco e nero, come una lampada accesa d’improvviso nel buio ti fa vedere tutto quello che non si vedeva. Ma stava lì. Fermo ad aspettare. Una lampada accesa su quello che volevo diventare, sul mio futuro, che io fino ad allora il futuro neanche sapevo cosa fosse, niente di più di domani che è domenica e si sta a casa da scuola, e si gioca tutto il santo giorno.

Una visione che per anni prenderà il ritmo di un desiderio cantilenato, fino all’ossessione, fino a diventare segno di stranezza. Fino a quando un nonno di poche parole, anzi sempre e solo tre, ma capace di ascoltare oltre le parole, dona a Salvatore l’occasione di crescere e di mettere alla prova la potenza del suo sogno.

Un piccolo falco attende il protagonista, nella cucina buia di una vecchia casa, in un assolato pomeriggio di fine estate.

Sarà l’inizio della storia meravigliosa di Salvatore e di come divenne falconiere, allevando il suo primo esemplare, Piccolo. Ma i sogni, questo si sa, quando si fanno concreto reale, si confrontano con le difficoltà, le incomprensioni, le delusioni, il dolore, semplicemente il crescere. Salvatore dovrà affrontare infatti la separazione da Piccolo, che, a causa di una sua disattenzione, ma soprattutto in fuga verso la libertà, spiccherà il volo, senza più ritorno. Una separazione dolorosa, da cui Salvatore saprà tuttavia tracciare una traiettoria nuova, che mette radici nel desiderio di conoscenza dell’affascinante famiglia dei rapaci, che si fa costruzione passo dopo passo del proprio futuro. Sarà seguendo questa strada, tutta sua, che ormai adulto Salvatore atterrerà al Peregrine Fund negli Stati Uniti, dove la solitudine, il silenzio, il contatto estremo con la natura, lo condurranno all’attuarsi del suo sogno per sempre e ad accompagnare al primo volo un gruppo di piccoli falchi.

La storia ambientata a metà degli anni ’70 tesse, con grande sapienza narrativa, il destino, desiderato, cercato e guadagnato del giovane falconiere. Alcune visioni dell’infanzia del protagonista si imprimono nella memoria del lettore come vecchie foto in bianco e nero, come i momenti in cui Piccolo, il giovane falchetto, corre sulla Potente, la bici, insieme a Salvatore, aggrappati entrambi al suono magico del vento nelle piume; o come la prova di coraggio sul vuoto che si apre sotto l’ultimo piano dello scheletro dell’ospedale in costruzione, e che tutto il gruppo di ragazzini del quartiere deve superare per essere ritenuto il più coraggioso. Visioni di un’infanzia che oggi non sono nemmemo lontanamente immaginabili, ma che contenevano invece il potente addestramento al senso del limite, della finitezza del proprio esistere e quindi del vivere al meglio ciò che si ha.

La scrittura allora diventa in questi scorci e in tutta la narrazione, potente, immaginifica, costruita come una sinfonia, nella quale le parole si susseguono, spesso unite in modo asidentico, a fare significanti da un miscuglio, alchemico, ricercato e attento di significati.

Un libro per giovani lettori, per età anagrafica e per ritmi del cuore, un libro sui destini che ci portiamo dentro, che non sono però preordinati da chissà quale forza esterna a noi, e sono invece frutto di un delicatissimo equilibrio tra desideri e coraggio, speranza e impegno.

Informazioni tecniche

Titolo: Io e il falco

Autore: Cristina Bellemo

Editore: Rizzoli

Codice: EAN 978-88-17-07279-3

Formato: 22×14 cm

Pagine: 295

Prezzo indicativo: € 15 cartaceo

Età di Lettura: (10)

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