L’impercettibile angoscia della malattia

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copertinaAtto dovuto, il nostro per segnalare l’uscita nella Biblioteca Adelphi la pubblicazione delle opere di Georges Simenon, iniziativa che offre l’occasione di leggere o di rileggere i lavori di un autore che sempre più si configura come un gigante assoluto  del secolo appena trascorso. Ne è conferma – se ancora ne occorresse una – Le campane di Bicetre,  260 pagine di racconto delle vicende interiori di un uomo colpito da un ictus. Il libro, terminato nell’ottobre del 1962 e pubblicato nel 1963, fu, a buon titolo, assai considerato dall’autore, che,  come viene evidenziato anche nel risvolto di copertina, vi dedicò una lunga fase preparatoria e volle premettervi – fatto per lui alquanto inconsueto – una Premessa.

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Carla Casazza

Carla Casazza è laureata in pedagogia e insegna in Trentino Alto Adige, dove vive. Giornalista pubblicista, autrice, editor, agente letterario, si occupa da sempre di scrittura e comunicazione editoriale. Ha curato con enorme successo una importante rubrica, First Circle, cui si deve l’ispirazione per il BookAvenue Book Festival: il primo festival letterario nel nostro paese interamente online. Una novità di grande rottura che ha consentito di far conoscere BookAvenue a migliaia di lettori. Rigorosa componente della redazione di BookAvenue fin dagli inizi, continua ad occuparsi di letteratura nelle diverse sezioni del sito.

Danilo Dolci, Ciò che ho imparato

«So che abbiamo appena iniziato ad apprendere che gli uomini possono davvero imparare solo se vogliono ricercare e sanno cercare anche insieme; e che purtroppo è sempre presente il rischio di dimenticare quanto si sa». Danilo Dolci (Sesana 28 giugno 1924 – Partinico 30 dicembre 1997). Nel decennale della sua scomparsa, la Mesogea è orgogliosa di pubblicare alcuni degli scritti più rappresentativi del pensiero e dell’opera di Danilo Dolci.

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Sul ring: Holden Caufield vs Henry Chinasky

copertinacopertina“The catcher in the Rye” (nella traduzione italiana “Il Giovane Holden” Ed. Einaudi € 14,00) di J. D. Salinger e “Ham on rye” (“Panino al prosciutto” Ed. Tea, € 8,00) di Charles Bukowski. Un eroe di una generazione e uno sbandato; due facce della stessa medaglia e della stessa nazione, gli Stati Uniti d’America. Holden Caufield e Henry Chinasky; due pseudo-autobiografie da parte di due grandi scrittori. Il primo sfuggente (anno di nascita 1919), figlio di una coppia di commercianti ebrei, non concede interviste, non abbiamo foto di lui tranne qualcuna strappata contravvenendo alle più elementari norme di privacy o quella tratta dall’annuario della scuola superiore, una vita quasi da asceta; il secondo il perfetto opposto: madre e padre di origine tedesca (anno di nascita 1920), lo troviamo nei bar per una solenne bevuta, in un bordello attorniato dalle sue donne, nella notte più buia dopo una serata di stravizi, praticamente una vita da beone.

Michele Genchi

Michele Genchi ha fondato BookAvenue nel 1996.
Libraio di lungo corso, ha costruito e guidato molte librerie in diverse città del Paese e formato molti librai.
Nutre verso le scienze sociali uno dei suoi grandi interessi e studio, oltre che la letteratura di cui scrive. Di quando in quando, tiene seminari sul mestiere di libreria.
Ha all’attivo un paio di pubblicazioni sul mestiere di libraio e sulla leadership. Collabora con alcune testate letterarie.

Paola Manduca

Paola Manduca è tra i fondatori di BookAvenue.
Nasce a Napoli e vive un’infanzia non proprio serena. I suoi genitori, uno strano miscuglio tra la solarità napoletana materna e la cupezza lucana del padre, la iniziano alla lettura attenendosi scrupolosamente alla versione originale delle favole. Lo sbrigativo “e vissero felici e contenti” che agevola la formazione di milioni di altri bambini, per Paola viene sostituito da una lettura fedele e perentoria. >>

Marco Crestani

Nato nel 1967 a Venezia, Marco Crestani è tra i fondatori di BookAvenue.
E’ uno studioso di storia e antropologia culturale. Da parecchi anni, è affascinato dalla scrittura e dallo sviluppo storico dei fenomeni espressivi. Scrive rigorosamente a penna o matita indagando le derive compulsive della scrittura. Ogni tanto dedica qualche giornata al cammino ponendosi domande dalle risposte difficili. E’ direttore editoriale della casa editrice Priamo. Ha pubblicato numerosi racconti e saggi di carattere storico .

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Livio Romano, Niente da perdere

copertinaLivio Romano ha scritto qualche tempo fa ( non ricordo più dove lo abbia scritto, figurarsi) che fare letteratura è come mettere un paio di occhiali. Conta la montatura attraverso cui guardare la realtà. I miopi, soprattutto, ma forse anche gli astigmatici, potranno capire meglio. Sta tutto lì.
Così ne ha inforcato un paio nuovo di zecca, oggi, per raccontare un trentacinquenne, tal Gregorio Parigino, alle prese con un’esistenza frenetica fatta di lavoro, parenti, donne, ricordi e medicine (tranne le ultime, ma solo da poco tempo, sembra il ritratto di un direttore di libreria che conosco). Un uomo che impara gradualmente a guardare la sua vita da lontano e a ritrovarne il senso concreto, tangibile, terreno proprio in quel bailamme, che, girandogli vorticosamente intorno e ancorandolo al suolo, gli impedisce di perdersi e gli consente di conservare la misura esatta del suo tempo.

Emmanuel Carrère, La vita come un romanzo russo

I libri di Carrere pongono sempre più di qualche difficoltà. Sia nel definirli, sia nel recensirli. E forse questa è la dimostrazione che ci si trova dinanzi a uno scrittore quantomeno complesso. C’è sempre, tra le sue righe, come una fastidiosa musica di sottofondo. E non si riesce mai a capire se sia la storia o un personaggio o l’atmosfera tutta del libro. Vi ricordate la “Settimana bianca” o “L’avversario”? Fin dalle prime pagine, senza bisogno di sapere come proseguisse la storia, si veniva sommersi da un senso di disagio, quasi di freddo.