Ultraviolet

ultraviolet“… Ogni volta che la mamma riparte con la solita
solfa che “era meglio prima”,  mi viene voglia di
chiederle: “Ma allora, se ti piaceva così tanto
quella vita, perché hai sposato un pastore senza
soldi che aveva scelto di venire a seppellirsi
nell’Ovest? … Ma una ragazza di tredici anni non
può veramente rivolgere certe domande a sua madre.
Tanto più che, se la madre in questione non
avesse sposato il pastore in questione, la ragazza
in questione non sarebbe nemmeno qui a
porsela, la questione.
Sì, insomma … Ci siamo capiti! …” (pag.27)

Le città italiane nel Medioevo XII- XIV secolo. Un mondo in espansione

In questa elaborata e ricca analisi di Franco Franceschi e Ilaria Taddei sono ripercorribili le tracce della identità storica delle città italiane, viste come realtà in cui si sviluppò l’Urbanesimo e nacquero i Comuni, forme autentiche di autogoverno cittadino, prima ancora che si configurassero le Signorie come supremazie affermate ed emergenti nelle lotte che determinarono in seguito la fine dei Comuni. 
La concentrazione della popolazione in centri via, via delineati come centri urbani è stata da sempre oggetto di studio in più ambiti della ricerca storica, storiografica e sociologica che si è occupata del fenomeno dell’urbanizzazione.
In questo processo confluiscono più cause che sono appunto: la concentrazione in un luogo della popolazione, l’aumento demografico, l’accrescimento del numero delle città e la diffusione di un modus vivendi rappresentato dall’urbanesimo.

michela murgia

L’investimento dei giovani talenti

Da qualche giorno sul web sta girando la notizia di un autoproclamato Festival dell’Inedito, un evento che dovrebbe aver luogo a Firenze e che invita gli aspiranti scrittori a prenotarsi (a pagamento) per partecipare. Il pagamento, che è tutt’altro che irrisorio di questi tempi, ha due step distinti. La prima cifra di 130€ + iva va versata subito all’atto dell’iscrizione ed è conditio sine qua non per essere letti, valutati ed eventualmente selezionati.
Questo significa due cose:

a) che è escluso dalla partecipazione chi non può pagarli.
b) che li pagheranno anche quelli che non passeranno la selezione.

Il fascino delle cose non dette

Nel 1927, a cinquantadue anni, Maurice Ravel, una vita vissuta esclusivamente per la creazione artistica, è all’apice della sua carriera di musicista e compositore. Con Stravinskij è il più ammirato al mondo e la sua foto si trova spesso sui giornali.
Ha un viso affilato e occhi scuri, mobili, irrequieti, sopracciglia folte, capelli lisci all’indietro che lasciano scoperta la fronte alta, labbra sottili, orecchie a sventola prive di lobi, colorito pallido.

L’ora Legale

La lungimiranza di Leonardo Sciascia è arrivata, nei fatti, sino ai nostri giorni. La sua Racalmuto oggi, in concomitanza con il ritorno dell’ora legale, è un Comune sciolto per quelle infiltrazioni che il grande autore siciliano anticipava, spesso solitario, nei suoi preziosi scritti. E sono gli stessi giorni in cui si prova a mettere a punto una legge anticorruzione che, come sottolinea il Ministro della Giustizia Paola Severino, è una priorità del Governo. Ma sopratutto dell’Italia e dei funzionari pubblici leali ed fedeli.

Il segreto del labirinto

– Presto, non abbiamo più tempo!
Quella insopportabile ragazzina ficcanaso non ci voleva proprio!
Se le viene in mente di raccontare a qualcuno quello che ha visto
Ci mette nei guai.
Con chi ce l’aveva?
Nicola, silenziosamente, indicò Teo:
… la ficcanaso in questione era lei !

Innanzi tutto, Teo, è una lei.
Teodora, 12 anni, detta Teo e sì, è l’adorabile ficcanaso della serie di gialli per ragazzi di ambientazione italiana:

” I misteri di Teo “

 

Amélie Nothomb, Uccidere il padre

Non poteva mancare, fra le cronache da Bruxelles un articolo su Amelie Nothomb, di fatto la più famosa scrittrice belga. Lasciando da parte il personaggio, una volta straordinariamente eccentrico e originale, ora forse un po’ adagiato sull’immagine di se stessa e delle sue stranezze, l’autrice é sicuramente degna di nota sulla scena francofona e non solo, per la particolarità della sua scrittura e della sua visione del mondo.
Al suo attivo abbiamo ormai una ventina di romanzi, quasi tutti tradotti anche in italiano.
Mi soffermo sul suo ultimo libro, Uccidere il padre, pubblicato in Italia nel 2012 da Voland e in Francia nel 2011 da Albin Michel, il suo fedele editore.

Erik Larson, Il giardino delle bestie

Oggi è difficile sfuggire alla storia in divenire: chiunque abbia uno smartphone è in grado di seguire una rivoluzione e di riferirne al mondo e, anche se l’accesso istantaneo presenta la realtà così come la si riprende, le analisi sono sempre successive: pubblica prima-verifica dopo è, infatti, il linguaggio corrente del web. Sicuramente meglio di quello che successe nella Germania nazista tra il 1933 e il 1934, quando un gruppo di sadici psicopatici assunse il potere di un paese e il resto dell’umanità rimase semplicemente a guardare quello che quel potere voleva far vedere.

Palinsesti woolfiani, l’influenza di Virginia Woolf arriva ai nostri giorni

L’opera di Virginia Woolf non ha mai smesso di scuotere, probabilmente fin dal giorno della sua creazione e sicuramente fino ai nostri giorni. Si parla della sua influenza nel saggio Palinsesti woolfiani. L’influenza di Virginia Woolf nei romanzi “Light” di Eva Figes e “The Hours” di Michael Cunningham (2012, Edizioni Il Foglio). L’autrice, Daniela Neri, nata in Italia e inglese d’adozione, offre un approfondimento puntuale ed esaustivo in particolare sulla scrittura woolfiana rielaborata da Eva Figes (Light) e da Michael Cunningham (The Hours). In una suggestiva cronistoria passa in rassegna i palinsesti più noti della letteratura (secondo la definizione di Gerard Genette e il concetto di intertestualità proposta da Julia Kristeva) e analizza le opere delle scrittici e degli scrittori che hanno adottato l’ipotesto woolfiano.