Ai nostri giovani lettori perchè nei libri trovino il coraggio di dare speranza e forza alle proprie idee
“Benjamin afferrò una sedia della cucina. Ci montò su,
raggiunse la botola, premette, sbatacchiò e spinse con forza.
La botola si aprì con uno scatto e uno schiocco, si spalancò
ed eccoli lì: la notte, le stelle, l’universo.
Rimasero a guardare quella meraviglia con gli occhi sgranati.
Benjamin afferrò Paul per la vita e lo sollevò.
Francesca sussultò per la paura.
«Non si preoccupi» disse Benjamin.
«Un ragazzino come questo non può cadere, con delle idee
come le sue e un amore come il vostro».

Non è un libro di elevate pretese letterarie, questo della Rafkin, ma è una simpatica ed intelligente testimonianza, utile per tanti giovani che hanno paura di sporcarsi le mani e rifiutano lavori con una bassa immagine sociale, anche se temporanei.






Si parla di sprechi della politica, di costi esorbitanti ma cosa si fa realmente? Ci sono troppi organismi, troppi livelli decisori e troppe inutilità. A pochi mesi dalle elezioni le regole del gioco sono le stesse. Possono queste regole essere scritte da chi non le vuol cambiare? Ci vuole una nuova assemblea costituente e un ruolo nuovo dei partiti. Non Ditte, ma formazioni sociali. Non furbi esperti di alleanze e di accordi da trenta denari, ma persone perbene che si prestano alla politica per poi tornare alla vita normale e rimanere perbene. Anche perché è solo moltiplicando le gocce d’acqua pulita che si purifica il mare inquinato, per dirla con Madre di Teresa di Calcutta.
Per Dante Tertuli, la sua vita è un disastro. Tra i nuovi compagni che lo prendono in giro, dei genitori che si preoccupano per lui ma non hanno mai tempo per ascoltarlo davvero, la timidezza cronica e la perdita del suo unico punto di riferimento, la nonna Leopoldina, sembra proprio che le cose non possano andare peggio. Ma Dante non ha fatto i conti con l’eredità lasciatagli dalla nonna: un misterioso sasso, capace di trasportarti, in un battibaleno, in capo al mondo…
