Storia di una famiglia italiana

Da un secolo Nazzareno Anconetani, 91 anni, dà voce alla nostalgia degli immigrati nella capitale argentina

di Bruna Bianchi

Buenos Aires, 24 novembre 2012 – “Povera la mia mamma! Io le dicevo, ma come fai? Però…che grandi lavoratori noi italiani, eh? In casa abbiamo sempre parlato italiano, adesso lo mischio un po’ con il castigliano, non importa. Io sono nato qua, in questa casa, e non mi posso portare male, devo portarmi bene: sono nato la Notte Bona, è venuta una tormenta.. sono nato quando è nato il Signore, il 24 dicembre, e con il Signore discuto sempre e dico..Signore ma quante ingiustizie!…e se mi dà una sventola?”.

La libreria e il suo futuro

La libreria non sarà più solo un luogo dove entrare per acquistare un libro da leggere a casa, ma un punto di incontro, un luogo di aggregazione a forte accento culturale, caratterizzata da un assortimento accuratamente selezionato, in spazi ampi e confortevoli in cui sono presenti caffetterie, con una attività culturale permanente destinata alla promozione della lettura e una proposta on-line sempre più ricca.

Scrivete al Governo di appoggiare la cultura in Italia!

Lunedì sera a Che tempo che fa è andata in scena una straordinaria pagina culturale. Di quella cultura viva, quella che fa bene all’anima, al cuore e alla bellezza del mondo. Una pagina ricca, una bella “prova”di via d’uscita da questa crisi che ha provocato, tra le altre cose, anche una profonda lacerazione del tessuto sociale. Barenboim e Metha, ospiti di riguardo ma con la semplicità dei veri grandi, hanno planato con ricche parole sopra i nostri pensieri e li hanno depurati dall’inquinamento acustico delle frasi fatte. Scrivete al Governo! Ha esclamato Zubin Metha, una frase molto significativa per riappropriarci dei nostri diritti attraverso l’uso della penna scrivendo pagine nuove attraverso quel diritto alla cultura davvero bene comune.

L’inverno erotico delle italiane.

Il merito, se così si può dire, di avere sdoganato il porno-soft in Italia è della Mondadori, che con la sua trilogia 50 sfumature di grigio, nero e rosso ha venduto – da giugno 2012 a oggi – 2 milioni e 800 mila copie in un mercato in crisi. Un risultato incredibile.

È ancora la Mondadori a riprovarci per scaldare l’inverno dei lettori. Dal 20 novembre in libreria troveremo infatti The Crossfire Trilogy di Sylvia Day.
Ma la Newton Compton, editore che ha fatto del romanzo dedicato alle donne uno dei suoi cavalli di battaglia, non poteva mancare all’appello.

A Emanuela Valentini il BookAvenue BookAward per la terza edizione del BookFestival

Emanuela Valentini è la vincitrice del BookAvenue BookFestival per l’edizione 2011.

Come da tradizione il premio viene proclamato in concomitanza dell’annuncio dell’edizione successiva e consegnato all’autore il giorno dell’inaugurazione della nuova edizione. Emanuela scrive da sempre, lo scorso anno ha partecipato alla festa di inaugurazione del BookFestival in compagnìa di Sara Cicolani, vincitrice a sua volta dell’edizione precedente. Il premio è, quindi, un gesto di testimonianza che passa di mano in mano, anno per anno. E’ nata a Roma nel 1975. Dotata di una fantasia sfrenata e di un’energia travolgente, ama leggere e soprattutto scrivere. Con Il cuore di Lola, che è il suo primo romanzo, ha partecipato al London Book Fair 2011 ed è stata premiata nella XXVIII edizione del “Premio letterario Città di Cava de’ Tirreni”.

Cultura: bisogno primario e vero motore di sviluppo

Il 15 novembre 2012, si sono svolti gli Stati Generali della Cultura presso il Teatro Eliseo di Via Nazionale a Roma.

Roma che nella giornata precedente è stata scenario di libere e pacifiche manifestazioni di studenti e professori, ma anche teatro di scontri accesi e forti dissensi per questa crisi che avanza e toglie vitalità agli Italiani e al loro sviluppo, ma anche all’Europa e ai cittadini europei.

Podcast. Storia del Pop. Michael Jackson

Avevo già chiuso il “pezzo” sul re del pop quando è comparso tra le mani il libro edito da Piemme in uscita questi giorni e che fa i conti sulla vanagloria di una famiglia che ha cercato quell’unione intorno al figlio morto che non era riuscita a tenere assieme quando era in vita. Il libro è stato scritto da Randall Sullivan, che viene salutato come un serio professionista del giornalismo investigativo che ha dato alle stampe la sola pubblicazione post mortem attendibile e autorevole che fa i conti con i molti interrogativi che la morte di Michale Jackson ha lasciato in sospeso, compresa l’agonia che l’autore fa risalire a molto tempo prima della morte vera e propria del grande artista.