Chiuso il Salone del libro (e della riscossa)

Il 26° Salone Internazionale del Libro ha chiuso ieri. Alle ore 18.00 gli ingressi sono stati 329.860, con un aumento del 4% rispetto ai 317.482 della chiusura 2012. Un nuovo record che polverizza tutti i risultati precedenti a conferma del fatto che il mercato è in perdita ma i lettori insegnono, sempre di più, gli eventi culturali e le manifestazioni come la tradizionale fiera del libro torinese.

Podcast. Happy birthday Mr. Wonder

Sto percorrendo la strada che da Montpellier va verso il mare a Perols, una delle più belle, forse, di tutta la Provenza, mentre la radio sta mandando Joy Inside My Tears. Credo di aver passato soli alcuni momenti di trascurabile felicità tali da rimanere impressi nella memoria: questo è uno di quelli e ve lo regalo.

Stevie Wonder ha scritto e cantato alcune delle più belle canzoni di tutti i tempi. Song in the key of life, da dove è tratto il brano citato, Music of my mind, Conversation Peace, My Cherie amour, sono album che resteranno per sempre nella memoria collettiva di più di una generazione di appassionati di blues.

Il mondo (editoriale) salvato dai ragazzini

Non ci sono buone notizie per il mercato dell’editoria. Ieri mattina al Salone del libro di Torino sono stati diffusi i dati di vendita elaborati dalla Nielsen per l’Aie, l’Associazione editori. Nel 2012 c’è stato un calo delle vendite di quasi l’8%. Mentre a valore, cioè considerando gli incassi, le case editrici hanno perso il 7%. Va male soprattutto la non-fiction, ossia saggistica e manuali: hanno venduto il 14% di copie in meno. Reggono i libri per bambini che perdono solo il 5%.
“Continua la flessione”, dice Giovanni Pèresson, dell’Aie, l’Associazione editori. “Molte persone scelgono ormai solo i libri con il prezzo di copertina più basso”.

Parte oggi il Salone della riscossa

La scelta del tema della creatività come motivo conduttore del Salone Internazionale del Libro 2013 vuole sollecitare una riflessione su quella cultura del progetto che l’Italia ha sin qui trascurato, ma di cui ha più che mai bisogno di fronte a una crisi che nasce anche dall’incapacità di elaborare un’idea organica di società nel medio e lungo periodo.

L’inferno (dei traduttori) di Dan Brown. Quello che i lettori non sanno

Quello che non si sa del nuovo successo annunciato di Dan Brown.

Gli undici traduttori del nuovo libro di Dan Brown, sono stati rinchiusi in un bunker super protetto per due mesi, da febbraio dello scorso anno nei pressi di Milano (Segrate?) , sono stati pure tenuti sotto scorta (della serie: ufficio-albergo-ufficio) impedendo loro qualsiasi attività extra lavorativa.

I traduttori hanno riferito di aver subito un calendario durissimo con orari da catena di montaggio, dalle otto alle venti, sette giorni a settimana, con evidente poco altro tempo per fare qualsiasi cosa se non quelle strettamente necessarie per sopravvivere tipo: mangiare, lavarsi, dormire ecc.. Tutta la faccenda è venuta fuori dalla confessione di uno di loro su TV Sorrisi e Canzoni.