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Le recensioni che potrete trovare in rete su questo romanzo sono molte, interessanti e competenti. Quindi perché scriverne un’altra? Quella che segue non sarà una recensione, ma un’intervista di Livia A (che sta per “Livia Ancora Adolescente”) a Livia B (ossia “Livia Bacucca Bigotta”). Altro non serve sapere, se non che è il modo più vero per descrivere questo romanzo, dal mio punto di vista. O dovrei dire “dai miei”.
Se volete lasciarmi i recapiti di un buon analista nei commenti, fate pure.

 

 

Livia A: I nostri cuori chimici è bello, davvero, bello, Non trovi? Appassionato, sincero…
Livia B: sincero? Mah. Adesso dicono tutti così, ma tu che ne sai? Anche se il libro fosse del tutto o parzialmente autobiografico, come fai a sapere che la Sutherland non ti ha raccontato bugie? Tutti presuntuosi voi adolescenti.
Livia A: senti bacucca, perché un libro sia sincero non deve per forza essere un diario scritto da un autore attaccato a un poligrafo della CIA. E se mente, cioè se dà una versione manipolata della realtà, si capisce a qualunque età; non è che dai 12 ai 17 anni viviamo su Marte eh. Non sempre almeno.
Livia B: in effetti gli scambi di messaggini erano abbastanza realistici…
Livia A: bah, con quell’uso perfetto di ortografia, punteggiatura e maiuscole che nemmeno tra professori dell’Accademia della Crusca, erano realistici come le foto dei Saccottini traboccanti cioccolata che vedi sulle confezioni di merendine. Per realtà intendo un’altra cosa: personaggi mostrati con i loro lati oscuri, e non solo quelli affascinanti: le pigrizie, i difetti, le ipocrisie, i dubbi, la voglia di migliorare o l’apatia di crogiolarsi negli loro sbagli troppo a lungo…
Livia B: bah. A te i genitori del protagonista sembravano reali o sputati fuori da una puntata di “Casa Keaton”?
Livia A: se hai letto il libro fino alla fine, avrai certamente capito che quella perfezione patinata è ipocrisia pura e semplice. Praticamente lo dicono, mentre nei telefilm degli anni Ottanta non succedeva. Ti sbattevano in faccia il modello inarrivabile e cavoli tuoi se non lo raggiungevi. Lo fanno anche in molti libri. In questo no, per fortuna.
Livia B: se lo dici tu… Comunque l’ipocrisia è un’altra cosa, un giorno forse capirai…
Livia A [alza gli occhi al cielo]
Livia B: piuttosto: la sorella ex teppista che diventa madre single perfetta e neuroscienziata… Ti pare credibile?
Livia A: la gente cambia, ti pare impossibile? Tu sei la stessa che eri a 14 anni? Uno a zero per me. Però in effetti… ok, si capisce che è messa lì per lo spiegone finale sulla chimica dei sentimenti. È peccato che in un’opera si vedano le tracce delle impalcature, ma poca gente le nota. Sai cosa mi ha dato più fastidio, piuttosto? La dichiarazione di guerra agli stereotipi. Cioè, va bene farla, ma non metterla in bocca ai protagonisti quattro o cinque volte nel corso del libro. Ce ne accorgiamo da soli che la fai quando il protagonista si innamora di una tizia che non si pettina, non si lava, veste da maschio e cammina col bastone. Più antiprincipessa di così nemmeno Fiona di Shrek. Poteva bastare.
Livia B: oh brava! E poi tutti quegli adolescenti che bevono e si ubriacano senza conseguenze? Ma ti pare educativo?
Livia A: è una storia! Chi se ne frega se è educativa!? E basta con questi libri che ci devono insegnare a fare l’adolescente modello che vive solo nella testa degli adulti!
Livia B: ok, ma almeno non dare il cattivo esempio. Voglio dire… Vuoi che bevano come spugne? Ok, ma fai vedere le conseguenze. Hai già un ragazzo che muore in un incidente, fai vedere che LUI aveva bevuto.
Livia A: alla faccia del libro onesto. Che nervi!
Livia B: perché? Cosa c’è che non va? Guidare ubriachi causa incidenti.
Livia A: sempre? Nel 100% dei casi?
Livia B: no, ma…
Livia A: ma allora lo capisci che se in ogni film, in ogni libro, in ogni storia in cui un adolescente beve, poi ci metti per forza la punizione mortale o il coma etilico… L’unica cosa che muore davvero è la realtà?
Livia B: allora non farli bere. Non è necessario che bevano, ho un sacco di amici adolescenti-che-non-bevono
Livia A: [alza gli occhi al cielo]
Livia B: e poi, senti cosa scrive: “Mi piace l’idea che quando moriamo, nonostante qualsiasi dolore, paura o imbarazzo abbiamo sofferto in vita, nonostante ogni strazio e tristezza, finiamo di nuovo dispersi nel nulla. Sapere che alla fine sarò tabula rasa mi fa sentire coraggiosa”. Ti pare roba da dire agli adolescenti?
Livia A: [alza gli occhi al cielo]. Certo che nooo, cosa ne sanno i giovani di dolori, paure, sofferenze e imbarazzo? A parte il fatto che li mangiano a colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena e spuntino di mezzanotte.
Livia B: [sospira]. Forse è vero.
Livia A: e la morte? Cosa ne sanno i giovani della morte? Che senso ha farli riflettere sulla morte? Avranno tempo per farlo all’ospizio.
Livia B: [alza gli occhi al cielo] Ho capito, serve a dare coraggio nell’affrontare ogni situazione. Livia A: giusto.
Livia B: Spinge a essere se stessi.
Livia A: esatto. Vedi che alla fine i libri diventano meglio dell’alcool? L’ami? Diglielo. Hai bisogno di vivere più che di studiare? Vivi.
Livia B: Vuoi fare il serial killer? Il cecchino? L’ecomafioso? Lo spacciatore di metanfetamine? Accomodati.
Livia A: [alza gli occhi al cielo]
Livia B: ammettilo, uno a uno.
Livia A: ma tu ammetti che ti è piaciuto. Mica c’erano solo dolore e morte. La complicità incondizionata che nasce solo a scuola, i regali significativi…
Livia B: Ricky Martin Knupps e Ricky Martin Knupps II… Però non è bello che abbiano preso così poco sul serio il funerale di un pesce…
Livia A: [alza gli occhi al cielo] Le citazioni di Neruda…
Livia B:… e di Harry Potter …
Livia A: … e di Breaking Bad…
Livia B: ma in quel telefilm si drogano! Finisci a fare il tifo per uno spacciatore!
Livia A: [alza gli occhi al cielo] Ma poi uno spacciatore muore. L’altro si pente. Ti fa sentire più tranquilla, vero?
Livia B: In effetti…
Livia A: Pat pat. Però hai tifato per loro. Gente “sbagliata” secondo i tuoi criteri. È questo che fanno le storie super! Stravolgono!!! No, va bene, dai, non piangere. Andiamo a vedere un cartone della Disney, di quelli vecchi… Gli Aristogatti? Cenerentola?
Livia B: SOB.
Livia A: Ti sembra troppo trasgressivo Masha e Orso?

 

per BookAvenue, Livia Rocchi

 

Titolo: I nostri cuori chimici
Autore: Krystal Sutherland
Traduttore: Cristina Proto
Editore: Rizzoli
ISBN: 978 88 17 09054 4
Pagine: 335
Età: 15+
Uscita: novembre 2016
Prezzo indicativo: € 17

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