Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza

   Tempo di lettura: 4 minuti

“… Le lumache sapevano di essere lente e silenziose, molto lente e molto silenziose, e sapevano anche che quella lentezza e quel silenzio le rendevano vulnerabili…

Lo scoiattolo squittisce e salta svelto di ramo in ramo, il cardellino e la gazza volano veloci, uno canta e l’altra stride, il gatto e il cane corrono veloci, uno miagola e l’altro abbaia, ma noi siamo lente e silenziose, è la vita e non c’è niente da fare…”

Alcune lumache abitanti del Paese del Dente di Leone, un rigoglioso prato all’ombra della profumata pianta del calicanto, sono abituate a condurre una vita lenta e silenziosa, a nascondersi dallo sguardo avido degli altri animali, a non avere un nome proprio ma chiamarsi tra loro semplicemente:”lumaca”.

Una di loro, però, la pensa in modo differente: trova ingiusto non avere un nome e soprattutto è curiosa di scoprire le ragioni della lentezza. Per questo, la lumaca ribelle e controcorrente nonostante la disapprovazione delle compagne, si allontana dal mondo protetto:”Me ne vado, e tornerò soltanto quando saprò perché siamo così lente, e quando avrò un nome” così annuncia alle compagne tradizionaliste e conformiste, che non rivolgono mai lo sguardo lontano.

Esce, quindi dal guscio e intraprende un viaggio verso l’ignoto che la porterà a conoscere un gufo malinconico e la saggia tartaruga Memoria che, alla fine, la battezzerà con un nome degno della sua personalità …

La nostra piccola lumaca coraggiosa nel suo viaggio comprenderà il valore del ricordo e del coraggio riuscendo, poi, a guidare le compagne in una successiva peripezia temeraria verso la libertà:“La mia lentezza è servita a incontrarti, a farmi dare un nome da te, a farmi mostrare il pericolo, e ora so che devo avvertire le mie compagne…”

Un’altra storia memorabile di Sepùlveda che insegna a riscoprire il senso perduto del tempo e l’innata forza della libertà.

L’Autore

«La letteratura è il modo migliore per cancellare le frontiere, per dimenticarle e far sì che l’essere umano si muova liberamente nel territorio dell’immaginazione, in quel territorio che non conosce né limiti né patrie.» A un ideale di letteratura come missione – in difesa dei deboli, dei dimenticati, della terra ferita – si è sempre ispirato Luis Sepúlveda, considerato l’autore di riferimento della nuova narrativa sudamericana.

Nato in Cile nel 1949, Sepúlveda ha lasciato il suo Paese al termine di un’intensa stagione di attività politica, conclusasi drammaticamente con l’incarcerazione da parte del regime del generale Pinochet. Ha viaggiato a lungo in America Latina e poi nel resto del mondo, anche al seguito degli equipaggi di Greenpeace. Dopo aver risieduto ad Amburgo e a Parigi, vive attualmente in Spagna, nelle Asturie. Luis Sepúlveda autore di libri di poesia, «radioromanzi» e racconti, ha conquistato la scena letteraria con il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, apparso per la prima volta in Spagna nel 1989, e in Italia nel 1993. Amatissimo dal suo pubblico, e in particolare dai lettori italiani, ha pubblicato da allora numerosi altri romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra i quali spicca la Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, uno dei libri più letti degli ultimi anni.

 

INFO EDITORIALI

Titolo: Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza.

Autore: Luis Sepúlveda

Illustratore: Mulazzani S.

Traduttore: Carmignani I.

Editore: Guanda

Collana: Le Gabbianelle

ISBN-13: 9788823505032

Pagine: 95

Target: 9+

Prezzo indicativo: € 10,00

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