Editori e lettori sulla strada del fraintendimento. Vol.3: la distribuzione

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Dove cercare i libri

Dunque, le librerie continuano ad essere il luogo preferito per l’acquisto dei libri: i numeri sono sempre disponibili sul rapporto aie. E come gli ultimi anni continua, a passi lenti, a crescere. Questo dato di per sè assume un significato diverso se confrontato con quelli delli della GDO ( per i non esperti è la grande distribuzione: centri commerciali, e tutti gli altri canali escluso internet) che cresce più velocemente rispetto al primo (la libreria).

Qui qualche numero devo proprio darlo: cresce dell’9% quasi (ma del 21%!! rispetto all’anno prima. Le vendite su internet (eccole) incidono ancora poco rispetto a tutto quanto ma registrano tassi di crescità del 30% annuo circa, ma è cresciuto negli ultimi cinque anni del 64% (dicasi sessantaquattropercento). Si tratta di canali apparentemente molto diversi tra loro per assortimento e importanza relativanel settore, ma destinati a essere sempre più in concorrenza fra loro; è vero che in presenza di tale differenza i tassi di crescita sono poco confrontabili. Tuttavia, a meno di un cambiamentodi prospettiva da parte della libreria, lo scenario che si prefigura è un rafforzamento progressivo della GDO e di internet ai danni delle librerie. In parte questo fenomeno sembra inevitabile, perchè è il risultato di cambio delle abitudini di “consumo” dei lettori; in parte però è la conseguenza dell’attenzione ancora debole da parte del canale principale di vendita dei libri al proprio assortimento, il che lo porta a essere in difficoltà nei confronti della GDO sui titoli a maggiore rotazione, nei confronti di internet per i titoli di catalogo (i due attori principali Bol e IBS dichiarano di avere più di un milione di titoli tra italiani e in lingua a disposizione), e nei confronti dei canali specializzati per i titoli destinati al mercato di nicchia; il gigante è attaccato su tutti i fronti proprio nel suo business principale. I processi di concentrazione a livello distributivo sono stati visti con una certa preoccupazione per il rischio di rendere difficile ai piccoli editori di essere assortiti e quindi visibili.

Certo, un intermediario efficente ha un elevato potere contrattuale nei confronti dei fornitori e li forza a investire in sistemii informativi, logistica, investimenti questi che non sono alla portata di aziende piccole o piccolissime. Tuttavia, per quanto la GDO abbia potenziato lo spazio dedicato ai libri, non è ragionevole immaginare che lo aumenti ulteriormente, anche se ha dimostrato come una gestione molto efficiente dello spazio permetta di trattare un numero relativamente alto di titoli e non solo bestseller e novità. E per quanto internet sia il canale più adatoa vendere i titoli a rotazione molto bassa e quelli destinati a nicchie di mercato piccole, il suo peso relativo è ancora modesto perchè possa rappresentare davvero il canale di riferimento per gli editori di piccole dimensioni. E quindi la libreria, soprattutto grande, soprattutto di catena, potrebbe aiutare molto di più il piccolo editore se gestisse il suo spazio in modo più efficiente.

da tirature 08, Il Saggiatore. di Paola Dubini e Elena Raviola collaborazione in redazione di Michele Genchi

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