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E poi…

E poi di Natsume Soseki si apre con un’immagine di estremo isolamento: Daisuke, il protagonista, si sveglia e, voltandosi, vede che sul tatami, di fianco al cuscino, c’è una camelia a petali doppi. E’ convinto di averla sentita cadere nel sonno: un rumore sproporzionato, come il tocco pesante di una palla di gomma lanciata dall’altezza del soffitto. Forse il silenzio della notte fonda trasforma e accresce i suoni, ma per scrupolo, per assicurarsi che il suo sangue pulsi regolarmente, Daisuke si mette la mano destra sul cuore e poi si riaddormenta.

Il Monte degli Aromi

Ning Xuan lavora nel Sud della Cina in un’azienda con capitale straniero. Ning sogna che il mondo sia un luogo vasto e romantico come il teatro d’opera, dove ogni passione ha gioco: immagina che in qualche parte del tempo ci sia un’immensa e meravigliosa felicità da cui sgorgano i fiori, la musica e l’amicizia. Forse per questo spera di conoscere il significato del cielo e della terra, delle stelle, della vita e della morte, dell’eternità.
Ha iniziato presto la scuola perché sua padre e sua madre erano troppo presi dal loro lavoro e forse non avevano il tempo di occuparsi di lei.
Ning Xuan è un fenomeno, una rarità. Non è però quello che avrebbe sperato.

Il fascino delle cose non dette

Nel 1927, a cinquantadue anni, Maurice Ravel, una vita vissuta esclusivamente per la creazione artistica, è all’apice della sua carriera di musicista e compositore. Con Stravinskij è il più ammirato al mondo e la sua foto si trova spesso sui giornali.
Ha un viso affilato e occhi scuri, mobili, irrequieti, sopracciglia folte, capelli lisci all’indietro che lasciano scoperta la fronte alta, labbra sottili, orecchie a sventola prive di lobi, colorito pallido.

La luna color zafferano

Siamo a Oxford, nel 1853, tra i quartieri signorili e raffinati dell’alta borghesia inglese. A Maya Greenwood, figlia di un professore di archeologia, quel genere di vita va stretto: è uno spirito ribelle e sogna una vita diversa, ma è cosciente che per una donna del suo tempo è difficile.
Per tutta l’infanzia e negli anni dell’adolescenza, Maya riceve delle bellissime lettere da Richard Burton, un ufficiale amico di suo padre che si è guadagnato l’ammirazione di tutti sul campo per il suo coraggio e per il grande spirito d’esplorazione.

Il giorno della locusta

La casa in cui vive Tod Hackett è in un posto, chiamato San Bernardino Arms, tirato sù dal niente senza nessun criterio estetico. La sua camera è al terzo piano di un edificio alto tre piani col retro e i lati di stucco grezzo non verniciato. La facciata è color senape e le finestre sono bifore incorniciate da colonne moresche color rosa che sostengono architravi che sembrano delle rape.

Il fischiatore

Il fischiatore arriva in un villaggio sperduto quando è ottobre e arriva una pioggia interminabile e muta. Ha i capelli bagnati, gli occhi socchiusi e gli abiti fradici. E’ una pioggia, questa di ottobre, che bagna come qualsiasi altra e ha il dono naturale di non far rumore quando tocca terra. Il fischiatore pensa di essere avvolto in una nebbia spessa, densa, concentrata. Apre la bocca per assaggiare l’acqua e poi si siede davanti alla porta della chiesa perché una pioggia come questa non l’ha mai vista.

La corsa dei mantelli

Luca vede per la prima volta Daina davanti a un cinema in una via affollata. E’ una ragazza con la faccia pallida, vestita come ci si vestiva nel milleseicento, con una camicetta di pizzo bianco, ricamata con acutezza. Daina trema per il freddo e ogni tanto chiede qualcosa a chi le passa vicino, ma nessuno capisce la sua lingua tutta piena di consonanti.
Luca resta colpito da lei e le domanda subito chi è e da dove viene. Daina si sforza di parlare italiano, ma parla sottovoce e dice qualcosa di poco chiaro a proposito di svegliare o meno qualcuno…
Luca non capisce, ma le fa segno che di lui non deve avere paura.

Un Atlante pieno di cose

Si avverte qualcosa di grave e di sacro quando ci si trova nei pressi dello stretto di Gibilterra e si esce dal nostro mare chiuso per andare verso il mare aperto. Per Giuseppe Antonio Borgese, in viaggio per gli Stati Uniti nel 1931, è uno strano sentimento di separazione, una sorta di stacco potente, improvviso. “Si direbbe che più di quattro secoli dalla scoperta dell’America non abbiano demolito del tutto il sentimento della separazione, che l’unità del pianeta non sia ancora una conoscenza acquisita e tranquilla, e ognuno ancora quasi la debba conquistare o almeno profondarla dalla mente al cuore”. Chiunque navighi in queste acque prova un fremito possente, il fremito di chi vuol vivere ed espandersi.

Una strana fortuna

Per un pomeriggio intero, la madre di Maurice cuce con grande attenzione le stelle sui grembiuli di scuola. Si siede vicino alla finestra nell’unica stanza della loro casa e Maurice, coi suoi fratelli, la guarda lavorare con grande interesse.
Cuce a piccoli punti serrati, precisi, uno dopo l’altro. Tutto quello che fa mia madre, pensa Maurice, lo cerca sempre di fare con tutto l’impegno e la cura che può.
Quelle stelle si era dovuto comprarle e si erano usati i “buoni per i tessili” che il Comune ormai distribuiva col contagocce. Bisogna comprarsele pagarsele e cucirsele da sé. E’ importante che le stelle siano cucite in modo solido. Si dice che una stella cucita male potrebbe procurare guai seri…