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La Turchia: cattiva maestra per l’Europa

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Se il nazionalismo è un monito della deriva della democrazia, il dibattito pubblico, in specie quello italiano e europeo, non sembra badare ai pericolosi segnali che emergono sia nel vecchio continente che dalla Turchia. I recenti arresti di massa degli oppositori, il sindaco di Istanbul per primo, è solo l’ultimo esempio delle consegunze. Michele Genchi per il libro di Ece Temelkuran, Come sfasciare un Paese.

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Come contribuire al declino della democrazia

ndr. A un anno esatto dalla pubblicazione riproponiamo l’articolo di Michele assai aderente con gli eventi delle ultime settimane.

Usa e Italia hanno in comune molto più di quanto non si creda. Molta parte della profonda crisi di idee della politica, che sta segnando il periodo di entrambi i paesi, sta nella incapacità di formare una classe drigente all’altezza del compito. La ritirata strategica degli elettori non deve essere confusa come una delega in bianco ai detentori del potere legislativo; piutttosto il segnale di una malattia che sta compromettendo l’idea stessa di demos. La riflessione di Michele Genchi in occasione dell’analisi di Jacob Grumbach, “Laboratori contro la democrazia”: un libro che andrebbe tradotto domani.

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Unfit to lead

L’origine del capitalismo americano sviscera le sue peculiarità, dalla concezione taylorista del lavoro fino al sistema odierno delle lobbies che negli USA impongono precise linee guida al governo fino a confondere l’idea che esita ancora la democrazia liberale. E’ la ragione di una rinnovata lettura del libro di Franco Ferrarotti, “America oggi”, scritto venti anni fa e che sembra uscito dalla tipografia solo ieri. Michele Genchi per la Reading room.

Una storia di commercio e di passioni

Librerie, Dal “Mendel dei libri” del celebre racconto di Stefan Zweig, la storia del libraio che sapeva tutto e dava consulenze da un banchetto in strada, unitamente a diversi altri racconti letterari, sono la storia collettiva di un mestiere e di persone declinabile nella figura di un individuo cui molta gente ambisce diventare.
Questo articolo è dedicato a Fabrizio de Fabritiis, leggendario direttore delle librerie Mondadori a fine anni ’90, scomparso prematuramente il 10 gennaio 2025

foto Carver (particolare) dalla copertina ed. einaudi

Cattedrale

Raymond Carver è il maestro indiscusso del minimalismo, riuscendo a evocare emozioni intense attraverso descrizioni e dialoghi semplici. Non si trova una sola parola in più in uno qualsiasi dei suoi racconti, che sono pensati per essere letti frase per frase, paragrafo per paragrafo e pagina per pagina finché all’improvviso non è tutto finito. Tutte le sue opere sembrano istantanee di qualcosa di più grande, la sua scrittura è una melodia sottile, un’anima gemella di Fitzgerald e Hemingway, forse anche di Pessoa dell’Inquietudine che sfiora l’anima come una brezza gentile. Pubblicato nel 1983, Cattedrale contiene alcuni degli scritti più squisiti di Carver che toccano la solitudine, il mistero e l’eccitazione in questo viaggio chiamato vita. Le parole di Marco Crestani lo fanno nostro.

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Gaza. Riflessioni a margine

Il conflitto a Gaza è radicato in una lunga storia di isolamento, divisione politica, e strategie militari che hanno portato a una crisi umanitaria senza precedenti, con la popolazione civile che paga il prezzo più alto di questa guerra. Una riflessione a margine del dibattito suscitato dalla pubblicazione del libro di Enzo Traverso.

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Gaza davanti alla storia

La distruzione di Gaza è una conseguenza dell’attacco del 7 ottobre o l’epilogo di un lungo processo di oppressione e sradicamento? I palestinesi hanno il diritto a resistere all’occupazione? Parlare di genocidio è antisemitismo? Enzo Traverso, uno dei più autorevoli storici del nostro tempo, va alla radice del conflitto israelo-palestinese chiamando in causa la storia e offre una interpretazione critica che rovescia la prospettiva unilaterale dalla quale ci siamo abituati a osservare ciò che sta accadendo a Gaza.
Come dice Ian Chambers nell’articolo: “La Palestina ci interroga”.

siri hustvedt/s eyes

L’ opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità

Tu, donna, sei la porta del diavolo. (Tertulliano)

Le nostre vite sono un macello. Dico davvero; un disastro.

Leggendo “Il mondo sfolgorante”, il più bel libro di Siri Hustvedt, mi è venuta in mente una performance della brillante artista Lella Costa cui ho assistito una volta. Tenne un monologo sulla sua vita che includeva alcuni ricordi, delusioni, le canzoni dei Pooh, momenti felici e preoccupazioni su questioni nodali del suo appartenere in maniera contorta al genere femminile.