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Massimiliano Naglia, Gli occhi della solitudine

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copertinaVedi alla voce: amore.

Ho letto e riletto il libro di Massimiliano Naglia senza decidermi a scrivere qualcosa che fosse degno delle parole lette e capace di convincervi a fare altrettanto.
Gli occhi della solitudine è un libro d’amore, lo dico subito. E proprio perché parla di amore, riflette l’esperienza di ognuno sul proprio. Siamo amati abbastanza? Amiamo abbastanza? Che domande ingenue: come se l’amore si possa misurare in termini di peso senza guardarne la consistenza oppure l’inconsistenza. Ci sono amori che, col senno di poi, misuriamo come tali. Dipende dalla portata degli istanti indimenticabili, a dirla con l’autore.

Mi sono innamorata di un libro

Mi sono innamorata di un libro. Di un romanzo. Detto da me, come si dice in gergo giornalistico, “non è una notizia”. Eppure non accadeva da mesi. Non sono riuscita a dormire fino a che non l’ho finito, poche ore fa. Non riesco a scrivere qualcosa di rigoroso, magari nemmeno di sensato. Tutto è cominciato 4 giorni fa. Sono sempre a caccia di romanzi per Linea Notte, la rubrica della Libraia dell’amore, come la chiama Mannoni che a sua volta ha preso spunto dalla mia Emma, la protagonista di Noi due come un romanzo. Bene, scorrendo il sito Mondadori (di solito vado a comprarmeli in libreria i romanzi oppure li chiedo pietosamente alle case editrici) rimando folgorata dal volto di una donna e da un titolo BIANCA COME IL LATTE ROSSA COME IL SANGUE e d’istinto, poiché il romanzo ancora non è in libreria, chiedo all’ufficio stampa di mandarmi le bozze.

Il libro come mezzo

di Carlo Gambescia

Che rapporto abbiamo con i libri? E soprattutto che tipi di libri oggi vanno per la maggiore? I due quesiti meritano una risposta.
Anche a costo di apparire didascalici dobbiamo subito sottolineare un fatto. Ci sono due modi di porsi dinanzi al libro. Il primo è di considerarlo un fine, il secondo un mezzo. Se il libro è visto come un fine, qualcosa che ha valore in sé, il libro verrà considerato un bene culturale e persino sacro. Non per niente, si è parlato di cristianesimo, giudaismo e islam, come di “religioni del Libro”, con chiaro riferimento alla Bibbia, quale sacra espressione della parola di Dio.

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Giancarlo De Cataldo, Mimmo Rafele, La forma della paura

copertinaLa forma della paura non è soltanto un romanzo avvincente: è il primo thriller veramente contemporaneo, ambientato nell’era Obama da poco iniziata. Autori di questo romanzo a quattro mani sono due esperti del genere. Il primo è uno degli scrittori italiani di maggior successo – Giancarlo De Cataldo, che con Romanzo criminale ha superato le 225.000 copie vendute e ispirato un film e una serie tv. Il secondo è uno dei più importanti sceneggiatori italiani – Mimmo Rafele, collaboratore di registi del calibro di Bernardo Bertolucci e autore delle ultime tre serie de La piovra.

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Erri De Luca, Il giorno prima della felicità

copertinaC’è Napoli, c’è il dopoguerra, c’è un’infanzia vissuta nei quartieri popolari. Temi e luoghi cari a Erri De Luca tornano nella storia di un giovane orfano con la passione per i libri e per Anna, la ragazzina del terzo piano. A prendersi cura di lui sarà Don Gaetano, portinaio tuttofare dell’immobile in cui vive. Muratore, elettricista, offrirà ala ragazzo l’arte di un mestiere e il calore di lunghe serate passate a chiacchierare attorno a un tavolo. Attraverso lui, il ragazzo, conoscerà la storia di un ebreo rifugiatosi nella cantina del palazzo durante l’occupazione e apprenderà i fatti accaduti nell’autunno caldo del ’43, all’epoca della rivolta di Napoli contro i tedeschi.