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Decrescita. Una nuova parola per il futuro

Il lavoro di Daniel Kahneman ha aperto una strada nuova per chiunque non si rassegni a vedere l’economia solo come un metodo per arricchire i banchieri a spese di tutti gli altri: Kahneman ha contribuito in modo decisivo a riportare le persone e le dinamiche relazionali nell’ambito di indagine dell’economia. Tanto è vero che Nassim Taleb apprezza molto Kahneman: Taleb ha visto con largo anticipo che alcuni banchieri stavano mandando il mondo a gambe all’aria e non ha mai accettato di rassegnarsi all’idea di lasciarli fare.

Replica a Michel Onfray

Massima studiosa di psicanalisi e di Freud, la Roudinesco ha pubblicato un libro (“Ma perchè tanto odio?”) per difendere Freud dai “vergognosi attacchi” di cui è stato oggetto. La studiosa non risparmia critiche pesanti al filosofo francese che ha preso di mira il ‘padre’ della psicanalisi: “Il suo testo è zeppo di stupidaggini, ci sono almeno 600 errori.

“Un provocatore, uno che non conosce il mestiere ma vuole spacciarsi per filosofo mentre è soltanto un imbonitore, un uomo di spettacolo”: il giudizio di Elisabeth Roudinesco su Michel Onfray è categorico, senz’appello.

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Podcast Vol. 4. Pat Metheny, ovvero: come il jazz può salvarvi la vita. Parte seconda.

foto autoreCome in tutte le storie familiari, gli anni stratificano le epoche con cui queste si sono costruite e sono andate avanti. La musica ha avuto, come tutte le cose, i segni distintivi delle passioni che si sono succedute; ci sono state diverse “mode” annuali così come mi piace ricordarle e altre più durature. Una di queste, ed è il tema del nostro appuntamento di questa settimana, è dedicata al mio musicista jazz preferito in assoluto, passione trasmessami da mio marito e fatta mia nella maniera più totale e coinvolgente che possiate immaginare.
I suoi dischi hanno testimoniato il passare degli anni con immutato amore ed è di gran lunga la “fila” più lunga nella discoteca di casa. I suoi concerti nelle varie città nel nostro Paese sono stati i soli per i quali abbiamo fatto sempre volentieri delle “trasferte” e, vi assicuro, ne è sempre valsa la pena.

Senza Famiglia

senza famiglia… « Dov’è la signora Milligan e Arturo?» chiese Rémì
Lisa mosse le labbra per parlare, ma dalla sua bocca uscivano suoni inarticolati.
Allora ricorse al linguaggio delle mani e cominciò a spiegarmi. In quel momento vidi in fondo al giardino, una carrozzina su cui era sdraiato Arturo, dietro  a lui c’erano sua madre e … Giacomo Milligan! “

Vi ricordate il  dolce, piccolo,  indomito Rémì dal cuore coraggioso che viaggia in lungo e in largo per la Francia, con la sua arpa in spalla, in cerca della sua mamma?Beh, oggi questa una storia strappalacrime, commovente che insegna a non rassegnarsi mai e soprattutto a volere bene alle nostre mamme, perché “la mamma è sempre la mamma”, questo bel libro, dicevo,  che in realtà si chiama:  Senza Famiglia,  oggi s’aveva proprio da recensire … [segue ]

Pronto il Salone internazionale del libro.

Il Salone Internazionale del Libro torna con la sua ventiquattresima edizione da giovedì 12 a lunedì 16 maggio 2011 al Lingotto Fiere. Nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Salone offre un layout completamente nuovo. Il Salone 2011 occupa con i propri spazi espositivi tre padiglioni espositivi di Lingotto Fiere: l’1, 2 e il 3. Il Padiglione 5 quest’anno è riservato all’area professionale con l’International Book Forum.
Star indiscussa della 24a edizione del Salone è la mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri, ideata da Rolando Picchioni e curata da Gian Arturo Ferrari. La nostra storia unitaria letta attraverso la lente del libro e dei suoi protagonisti. Forse la più importante iniziativa che il Paese dedica ai testi fondativi, i libri che hanno fatto e diviso gli Italiani. Una nebulosa fatta a spirale dove si intrecciano cinque percorsi di visita. I 150 Grandi Libri, i 15 SuperLibri, i 15 Personaggi, gli Editori, i Fenomeni Editoriali. E al centro, il «sedicesimo decennio»: lo Spazio Telecom Italia con il libro del futuro fra digitale ed eBook.

Una scrittura brillantemente visiva

Ho letto questo libro nell’arco di diversi mesi e spesso ne rileggo qualche passo per assaporarne l’intensità luminosa con cui si evocano persone incontrate, luoghi visitati, cose viste e atmosfere.
Gli emigrati è un libro che sfida i generi, ma anche le stesse categorie di narrativa e saggistica.
La scrittura di WG Sebald è brillantemente visiva. Ciò che colpisce è la sua capacità di trasmettere non solo il dettaglio che colpisce i sensi, ma le sfumature emotive di ciascuno di questi momenti.