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Philip Roth contro Wikipedia

philiproth elabora by ©mg

Philip Roth contro Wikipedia: lo scrittore americano ha contestato la voce dedicata dall’enciclopedia libera al suo romanzo ‘La Macchia Umana’ e soprattutto al fatto che quando lui ha cercato di correggerla si è sentito rispondere picche dagli amministratori del sito. Roth ha quindi scritto una lettera aperta al New Yorker trasformando l’attacco a Wikipedia in un lungo monologo sul processo attraverso cui si costruisce l’immaginazione degli scrittori.

MARE GIALLO

…“Pazziare” nel dialetto di Napoli significa
giocare, “pazzia” invece in lingua di Italia
significa follia, che se ci levi una i diventa folla,
ma non c’entra molto. Comunque le parole sono
utili e più ne sai e prima fai.
Mi chiamo Hui, ho undici anni e sono nato in
Cina, ma a due anni già stavo qua, a Napoli, in
una casa piccola di un palazzo grande dietro le
strade della Stazione Centrale”…[continua ]

Bentrovati carissimi piccoli e grandi lettori!

Castel del Monte anima loci

Dal diario di un’antica navigazione composto intorno al 1250 si legge: una montagna longa enfra terra et alta, e la dicta montagnose clama lo monte de Sancta Maria, et à en quello monte un castello.

Castel del Monte ad Andria, visibile nel tratto costiero tra Trani e Barletta, è con la sua pianta ottagonale, la policromia della sua roccia calcarea, illuminata dal sole, un punto di riferimento per i naviganti dell’epoca ed un esempio nobilissimo di arte posta al servizio del potere.

100 di queste sfumature

Che io e la Manduca non si vada d’accordo si sa.
Il motivo pure.
Cerca ormai da tempo di disarcionarmi dal (scopro da lei) mio invidiatissimo posto di schiava full time del Genchi. A nulla son valse suppliche, omissioni e minacce…l’articolo 18 (diciamolo…) come scudo ancora funziona.
Che poi a dirla tutta, io sono sempre stata una personcina gradevole con lei, tutta sorrisi e frasi di circostanza, pure quando per l’ennesima volta me la sono ritrovata di fronte in abiti succinti, che mostrava la schiena nuda (ma i vestiti se li fa modificare ad hoc??) appena uscita dal remake di chi ha incastrato Roger Rabbit.

Dave Eggers. In arrivo il suo nuovo romanzo

Dave Eggers, più di altri scrittori della sua generazione, è un marchio. Lo scrittore quarantaduenne è stimato in molti ambiti ed è il fondatore di McSweeney’s, una casa editrice indipendente di successo che pubblica letteratura innovativa e che ha un vitale e umoristico sito. E’ alla guida dell’associazione no profit 826 ed ha vinto il TED Prize, il Heinz Award e il Los Angeles Times Book Prize Innovators Award. Ha di recente pubblicato il suo primo libro di pura invenzione dell’ultimo decennio, “A Hologram for the King.” Infatti negòli ultimi anni ha scritto sceneggiature e saggi o opere realistiche permeate da un profondo senso di giustizia sociale come “Zeitoun” (2009) sull’omonimo siriano americano che fu imprigionato in seguito alle sue attività di aiuto durante l’Uragano Katrina, in “What Is the What” (2006) racconta la storia di Valentino Achak Deng, un ragazzo perduto del Sudan.

L’argentina che ho visto

di Michela Murgia

Il mio viaggio a Buenos Aires e Cordoba è stato molto desiderato, ma non era un’iniziativa privata. E’ stata l’uscita di Ave Mary e di Accabadora nei paesi ispanoparlanti che ha reso possibili gli incontri con la stampa, con le scuole, con le persone che hanno partecipato al Festival Internazionale di Letteratura e con quelle che sono intervenute alle attività del vivace istituto italiano di cultura di Cordoba. A questi impegni di lavoro si è aggiunto l’incontro gioioso con i circoli dei sardi di Buenos Aires, un appuntamento nato grazie alla volontà decisa dei connazionali d’Argentina, a cui sono infinitamente grata per aver saputo creare le circostanze perché potessimo vederci e stare un po’ insieme. L’intero viaggio è durato una decina di giorni, pochi per conoscere un paese così complesso, ma più che bastanti per vedere quello che non può non essere visto. 

L’immagine nuova della pubblica amministrazione

Possa il giorno che va, insegnare a tutti quello che è necessario a farsi nel giorno avvenire in benefizio della Patria!” Sono parole di Carlo De Cesare, correva l’anno 1865 e il suo libro “Il passato, il presente e l’avvenire della pubblica amministrazione nel Regno d’Italia” è quanto mai attuale. 

E di lucida attualità sono ancora di più le parole seguenti riferite alla necessità di una buona amministrazione “[…] a questo arduo e difficile compito di creare un’amministrazione semplice, rapida e fruttuosa in Italia […] sottoponiamo alla considerazione dei sapienti, degli abili amministratori, ed al giudizio di tutti i nostri concittadini il frutto delle nostre pazienti lucubrazioni intorno all’avvenire della pubblica amministrazione italiana dopo una rapida disamina del passato e del presente indirizzo governativo“.

Podcast. Ornette Coleman. Un caratteraccio al servizio del jazz.

Nascere nel 1930 a Fort Worth in Texas, in pieno regime razziale, non deve essere stato facile per quella generazione (e anche per le successive, come sappiamo). La musica, si sa, ha rappresentato per molta gente di colore molto di più che una fuga: è stata una speranza. Coleman ha imparato a suonare il sax a 14 anni e a 15 ha formato la sua prima band. Ma il clima di quegli anni non lo aiutò, ecco perchè a soli 19 anni se ne andò a Los Angeles in cerca di lavoro. Non fu molto facile: il suo proverbiale carattere controverso e le sue idee in fatto di musica di certo non lo aiutavano a trovare una band dove suonare.

50 sfumature di spazzola e 100 colpi di grigio

Devo ammettere che la prima volta in cui ho sentito parlare di “50 sfumature di grigio”, ho pensato di poter rimandare. Mi ripetevo scaramanticamente che non sarebbe stato questo il caso editoriale dell’estate, che forse alla fine me la sarei scampata.

E invece eccomi qua, con il mio snobismo punito a suon di schiaffoni sul sedere da questo capolavoro di marketing moderno, prima portato nella stanza delle torture e poi sottomesso con un frustino dall’evidenza dei fatti. Con un ritardo di un paio di mesi (tranquilli, non sono incinta) mi sono messa a leggerlo, sapendo che sarebbe andata a finire così, seviziata dal primo della trilogia delle cinquanta sfumature di Mr Grey (il cognome del protagonista. E io che avevo pensato, povera illusa, almeno ad una metafora da pantone). Sono caduta stordita sotto i 100 colpi di questa spazzola inglese, insieme a Natalia Aspesi su Repubblica e Julie Bosman del New York Times.