Vincenzo Polverino era nato da poco. Doveva essere battezzato l’8 maggio del 1977. Ma quel giorno andò a finire che invece del suo battesimo si dovette celebrare il funerale del padre. Pasquale Polverino, un cameriere di 23 anni, fu ammazzato durante una rapina al ristorante ´La Taverna del Ghiottoª, a Napoli. Lo uccise un colpo alla schiena, sparato da un fucile a canne mozze. Oggi Vincenzo ha 36 anni. Del papà-ragazzo non ha ricordi, conserva solo qualche fotografia e ritagli di giornale.
In questa sezione del sito raccogliamo il meglio delle nostre e vostre letture. Il libro vecchio o nuovo che ha animato le giornate di ognuno.
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Letture
L’ho uccisa perchè l’amavo
Molte volte io e Loredana Lipperini ci siamo incontrate sulle stesse battaglie: dall’uso univoco e strumentale dell’immagine delle donne agli stereotipi di genere, dall’affermazione della consapevolezza del femminicidio alla tentazione di riportare indietro l’orologio dei diritti. Ci siamo spesso domandate come sia stato possibile lavorare per tanto tempo sugli stessi argomenti e non aver mai scritto niente insieme, ma ora abbiamo rimediato.

Datemi un vestito: i racconti vintage di Roberta Giacometti
“Con poche frasi vi ho cucito addosso il più bel vestito che potessi permettermi. Per voi sono entrata nel migliore dei sogni, quello più geniale, il sogno di coniugare un breve racconto privato con la sconfinata geografia umana”.
Sono una boccata d’aria i racconti che compongono Datemi un vestito, antologia che raccoglie brevi storie scritte da Roberta Giacometti nel corso di vari anni. Anni in cui non c’era ancora il cellulare o l’iPad e la nostra misura economica erano le lire. Da qui il sottotitolo Racconti vintage.

Paloma Sánchez-Garnica, Il gioco segreto del tempo
«La guerra ci unì come sorelle. La pace spezzò il cuore a entrambe.»Ernesto Santamaria, scrittore di belle speranze ma scarsa fortuna, è alla perenne ricerca della storia che potrebbe fare di lui un autore di successo. Un giorno, girovagando per il mercato delle pulci di Madrid, trova in una vecchia scatola di latta una foto in bianco e nero, accompagnata da un fascio di lettere. Nell’immagine, un ragazzo e una ragazza accennano un sorriso; sul retro, sono scritti a matita i loro nomi – Mercedes e Andrés – e una data: 19 luglio 1936.

I lupi hanno paura di noi
Già ci aveva avvertiti Giovanni Lindo Ferretti, il nostro catto-punk preferito, nel suo ultimo libro: stanno tornando i lupi. In alto, nella sua postazione appenninica, Ferretti ne trovava le tracce come mai prima. Quarant’anni fa il lupo lo davano per spacciato in Italia, estinto; invece lo spopolamento dei monti e l’impegno di istituzioni e volontari gli hanno restituito spazio vitale. E nelle notti d’inverno branchi di lupi o esemplari solitari attraversano borghi di montagna semideserti e sono capaci di costeggiare le nostre autostrade e transitare non lontano in linea d’aria dai sobborghi di alcuni capoluoghi di regione.

Il sesso ha molti riflessi. Ci vogliono tre libri per scoprirli
Le porno mamme alla riscossa.
Arrivi alla fine un pò provata, ma con la curiosità di sapere come continua questa storia d’amore in cui in non detti riservati all’immaginazione hanno lasciato il posto ai rapporti espliciti e descrizioni minuziose, con posizioni e orgasmi. In riflessi di te, secondo capitolo della Crossfire Trilogy di Sylvia Day, Eva e Gideon continuano a prendersi e a lasciarsi, dopo essersi conosciuti e subito amati in A nudo pe te. >>

Mattia Signorini, Ora
“Non esiste un passato né un futuro” gli aveva detto suo padre il giorno che lo aveva visto andare via. “Solo un ora. La decisione che stai prendendo te la porterai dietro per sempre.”
Ora: non c’è passato e neppure futuro che non appaia nel presente e da qui si irradi avanti e indietro, illuminando il senso dell’esperienza e la direzione del cammino. Mattia Signorini, uno dei più originali e felici narratori italiani dell’ultima generazione, a poco più di trent’anni azzarda un bilancio esistenziale, misurandosi con il turbamento della memoria, la violenza dei ricordi, e con lo svaporare di un progetto sostenuto soprattutto dalla rabbia e dal desiderio di rivolta, per giungere a conclusioni che per la loro solidità morale, per la maturità che le sostiene, non possono non sorprendere il lettore, lasciandolo interdetto a interrogarsi sul destino di questa nostra società smarrita tra resistenza e innovazione, appunto.

Impegno Riformista
È stata una lunga vita quella di Antonio Giolitti, nato il 12 febbraio 1915 e morto l’8 febbraio 2010, ma soprattutto una vita intensa che ha potuto attraversare da posizioni di protagonista l’evoluzione del sistema politico italiano, dalla corrosione e dal crollo della svolta fascista sino alla crisi, volendo usare un termine benevolo, di quella «repubblica» che come giovane combattente partigiano aveva contribuito ad instaurare. In una storia del genere trovare percorsi lineari è una contraddizione in termini, ma quello del nipote del grande statista Giovanni Giolitti è stato particolarmente tormentato.

Viaggio dentro la mafia nera di Sergio Nazzaro
Kevin per due volte dentro un container trasformato in “cesso” perché “chi ti arresta nella merda?”. Monica che ha conosciuto la strada ma a ventiquattro anni ha capito così bene come funziona che è già diventata una madame. E poi Fatiha sottoposta a indagini per “aver fatto ingresso clandestinamente in Italia in violazione delle norme vigenti”. E che racconta: “Una mattina ho notato una donna credo nigeriana, che faceva dei movimenti strani, come dei riti magici, e alla fine ha indicato una persona del barcone. Quando una persona veniva indicata gli legavano le mani e i piedi e la buttavano viva in mare. Non saprei identificare queste donne, tenevo la testa bassa per la paura…”.